Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais è intervenuto in qualità di relatore sul tema dell’interoperabilità davanti alla Commissione europea per i problemi economici e monetari (ECON) a Bruxelles.

«La continuità digitale è la nuova frontiera della coesione dell’Unione europea. Attraverso l’interoperabilità, pensata per favorire e migliorare la qualità della vita dei cittadini dell’Unione, saranno soprattutto i territori periferici, le zone interne soprattutto quelle a rischio spopolamento, e le isole, spesso sacrificate da politiche miopi sui collegamenti, sui trasporti delle persone, delle merci e dell’energia a trarre i maggiori benefici: essi vedranno diminuire il gap che li separa dal centro decisionale e amministrativo dell’Unione», ha spiegato.

«Auspichiamo entro il 2030 la nascita e lo sviluppo di una rete di amministrazioni pubbliche interconnesse che collaborino strettamente per ridurre l’attuale frammentazione nell’attuazione delle politiche e nel perseguimento degli obiettivi digitali dell’Ue», ha aggiunto, evidenziando come i tempi per il percorso siano ridotti.

Per Pais «in questo progetto di cooperazione, per perseguire obiettivi comuni, grande ruolo devono avere gli enti territoriali, soprattutto quelli insulari, periferici e quelli interessati dal fenomeno dello spopolamento che devono essere sostenuti in questo loro coinvolgimento prevedendo, prima di tutto, che i costi della transizione digitale non siano tutti a carico delle amministrazioni locali ma che ci sia un sostegno da parte delle autorità nazionali ed europee».

Il percorso, iniziato con la relazione del presidente del Consiglio regionale, dovrebbe concludersi nel mese di maggio, con l’approvazione da parte della sessione plenaria del Comitato delle Regioni.

(Unioneonline/F)

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