C'è anche lo stop alle consegne online la domenica e nei giorni di festa nel disegno di legge del governo Conte sulla regolamentazione degli orari delle attività commerciali, ora in discussione alla Commissione attività produttive del Senato.

Lo ha reso noto il relatore della legge, l'esponente della Lega Andrea Dara.

Il testo prevede che i negozi siano aperti 26 domeniche l'anno (su 52) con una deroga per quattro feste stabilite dalle Regioni in base alle esigenze del territorio.

Ulteriore eccezione è rappresentata dai negozi attivi nei centri storici e a quelli "di vicinato", che potranno essere sempre aperti, tranne che nei giorni di festa.

Nessuna limitazione invece per le rivendite di generi di monopolio, gli esercizi interni ai campeggi, ai villaggi e ai complessi turistici, e gli esercizi situati nelle aree di servizio lungo le autostrade, nelle stazioni ferroviarie, marittime e aeroportuali, così come le rivendite di giornali, le pasticcerie/gelaterie e le gastronomie.

"La liberalizzazione non ha infatti portato la crescita dei consumi che era stata promessa ma ha accelerato le chiusure dei negozi: tra il 2012 ed il 2018 sono sparite quasi 56mila attività di piccole dimensioni", ha fatto sapere Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti, parlando della liberalizzazione degli orari introdotta dal governo tecnico guidato da Mario Monti e commentando il testo di legge.

"Il testo segna un passo avanti rispetto ai disegni di legge precedenti, eccessivamente restrittivi. Anche se bisogna tenere conto che il problema principale non sono gli orari ma la frenata dei consumi", ha aggiunto, "c'è, però, ancora strada da fare per migliorare il provvedimento, ricordando che il riequilibrio del settore non passa per forza da una diversa regolamentazione degli orari e delle aperture".

(Unioneonline/F)
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