Gli italiani sono "rancorosi, spaventati e incattiviti".

Lo dice il 52esimo rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese, secondo cui oggi a dominare è il "sovranismo psichico".

Alla base di quest'atteggiamento "la delusione per lo sfiorire della ripresa e per l'atteso cambiamento miracoloso", che "ha incattivito gli italiani. Ecco perché si sono mostrati pronti ad alzare l'asticella. Si sono resi disponibili a compiere un salto rischioso e dall'esito incerto, un funambolico camminare sul ciglio di un fossato che mai prima d'ora si era visto da così vicino, se la scommessa era poi quella di spiccare il volo".

"È una reazione pre-politica con profonde radici sociali, che alimentano una sorta di sovranismo psichico, prima ancora che politico", afferma ancora l'istituto di ricerca.

Secondo la fotografia del Censis, l'Italia è il Paese dell'Unione europea con la più bassa quota di cittadini che affermano di aver raggiunto una condizione socio-economica migliore di quella dei genitori: il 23%, contro una media Ue del 30%.

Il 56,3% dichiara che non è vero che le cose nel nostro Paese hanno iniziato a cambiare veramente.

Le diversità dagli altri sono percepite come pericoli da cui proteggersi: il 69,7% degli italiani non vorrebbe come vicini di casa i rom, il 69,4% persone con dipendenze da droga o alcol. Il 63% vede in modo negativo l'immigrazione dai Paesi non comunitari, mentre il 52% è convinto che si fa di più per gli migranti che per gli italiani.

Anche la ricchezza degli italiani sembra essere in declino: il potere d'acquisto è inferiore del 6,3% in termini reali rispetto a quello del 2008, mentre crescono gli squilibri tra Nord e Sud, con Lombardia ed Emilia traino dell'economia e fanalini di coda non solo le regioni del Mezzogiorno ma anche quelle del centro Italia colpite dal sisma.

(Unioneonline/F)
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