Calano i pasti domestici, aumentano quelli fuori casa.

Dopo la crisi (tardiva) affrontata nel 2012 e 2013, la ristorazione italiana mette a segno il terzo anno consecutivo di crescita moderata. Colazioni, pranzi e cene sono infatti aumentati dell'1,1% nel 2016, e rappresentano ormai il 35% dei consumi alimentari delle famiglie.

Lo rileva il Rapporto Ristorazione di Fipe Confcommercio, che sottolinea – d'altra parte – anche la flessione dei consumi domestici, diminuiti dello 0,3% (a prezzi costanti) nel 2016 e del 12% tra il 2007 e il 2015.

La fotografia scattata dalla Federazione italiana pubblici esercizi mostra un'Italia comunque in controtendenza rispetto all'Europa, dove la flessione dei consumi alimentari si è tradotta in una perdita di 22 miliardi di euro tra il 2007 e il 2015.

Nel nostro Paese, invece, il calo colpisce quasi soltanto il canale domestico. E infatti circa 39 milioni di italiani hanno dichiarato di aver mangiato fuori casa nel corso del 2016, anche se spesso a basso costo.

A fare colazione al bar ogni giorno sono 5 milioni di persone. Mentre 8,8 milioni escono a cena almeno tre volte al mese, con uno scontrino medio di 21,20 euro.

Per quanto riguarda i pasti, 10,4 milioni di italiani pranzano nei bar-caffè tre o quattro volte alla settimana nei giorni feriali; e 7,7 milioni pranzano al ristorante o in pizzeria almeno due volte al mese nei week-end.
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