"Unicredit sta per lanciare oggi un rilevante aumento di capitale, Ubi si è dimostrata disponibile ad acquisire tre delle quattro banche regionali, Banca Popolare di Milano e Banco Popolare hanno completato un'importante aggregazione, e ci sarà la ricapitalizzazione precauzionale di Mps". Segno che "il sistema bancario italiano sta voltando pagina".

Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in audizione davanti alle commissioni Finanze di Camera e Senato sul cosiddetto "decreto banche" da 20 miliardi di euro, predisposto dal governo per sostenere gli istituti di credito in difficoltà (e che include il salvataggio pubblico del Monte dei Paschi).

LA RIPRESA DEL SETTORE - Per il titolare del dicastero di via XX Settembre si sta quindi realizzando '"un circolo virtuoso tra consolidamento bancario, ripresa della crescita e uscita definitiva dalla crisi".

Quanto a Mps, si tratta per Padoan di "una banca solvibile, che presenterebbe una carenza di capitale soltanto qualora si verificasse uno scenario particolarmente grave", e le cui condizioni "permettono di intervenire con un aumento di capitale precauzionale". Una volta risanato, l'istituto senese tornerà al mercato e "si procederà alla nomina di un nuovo consiglio di amministrazione".

FIDUCIA E RESPONSABILITA' - "Nel dibattito che si è sviluppato sui temi del risparmio e dei settori creditizi - ha aggiunto il ministro - si è a volte gettato discredito sull'intero settore bancario italiano, alimentando una percezione negativa, in Italia e all'estero, sbagliata e non motivata. Ritengo che si tratti di un atteggiamento dannoso, che mette a repentaglio la funzionalità di un settore vitale per l'economia, la crescita e il lavoro".

Certo, il governo auspica che la giustizia faccia rapidamente il suo corso e che vengano sanzionati tutti coloro che hanno causato un danno alle comunità. Ma il ruolo dello Stato, di fronte a situazioni di crisi bancaria, è molteplice: "deve punire i responsabili della cattiva gestione e tutelare il contribuente'', dice Padoan.

EDUCAZIONE FINANZIARIA - Per queste ragioni l'esecutivo sta preparando un piano operativo per promuovere l'educazione finanziaria in Italia.

"Molti non distinguono tra prodotti a rischio e risparmio sicuro ", ha spiegato il ministro. "Tuttavia - ha aggiunto - sappiamo che alcune banche hanno venduto prodotti a risparmiatori che per il loro profilo non avrebbero dovuto investirvi. Si è trattato di comportamenti impropri e in alcuni casi illeciti. Questi episodi hanno avuto luogo anche perché i clienti non sono stati in grado di capire il grado di rischio che si assumevano". In sintesi: la responsabilità è anche del governo, perché "le istituzioni devono avviare un programma di educazione finanziaria con respiro pluriennale".

IL NODO DEI RIMBORSI - Nel frattempo, il fondo interbancario ha già rimborsato 37,5 milioni ai piccoli obbligazionisti delle quattro banche regionali coinvolte dal salvataggio pubblico (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara). Si conta quindi di arrivare a 190 milioni a fine procedura. "Fino al 3 gennaio - ha aggiunto Padoan - sono pervenute complessivamente poco più di 14mila pratiche e il fondo interbancario di tutela dei depositi stima che, quando le pratiche saranno state tutte esaminate, verranno rimborsati agli obbligazionisti circa 190 milioni di euro".

Considerato che le obbligazioni emesse dai quattro istituti e distribuite ai piccoli risparmiatori consistono in circa 340 milioni, quelle oggetto della procedura forfettaria ammontano a più della metà del totale.
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