I distributori di benzina della Sardegna finiscono all'attenzione di Antitrust, Garante per la sorveglianza dei prezzi (Mr Prezzi) e Guardia di finanza.

Adiconsum Sardegna, a seguito di numerose segnalazioni giunte dai consumatori, ha infatti presentato un esposto ai tre organi chiedendo di indagare sul comportamento dei gestori delle pompe sarde.

Le aree interne della Sardegna sono le zone con i prezzi più alti. "Nelle giornate del 24 e 25 marzo sono giunte alla scrivente associazione numerose segnalazioni circa i prezzi applicati dai distributori di carburanti situati nel territorio regionale - si legge nell'esposto di Adiconsum Sardegna - In particolare, i consumatori segnalano l'applicazione di costi eccessivamente onerosi e non corrispondenti a quanto stabilito dalla normativa vigente".

"Come noto il 22 marzo scorso è entrato in vigore il taglio delle accise su benzina e gasolio per 25 centesimi di euro al litro - spiega il presidente dell'associazione, Giorgio Vargiu - Nonostante il taglio della tassazione disposto dal Governo, il 24 e il 25 marzo molti distributori continuavano a vendere in Sardegna carburanti a prezzo pieno, senza applicare la riduzione delle accise, con immenso danno per i consumatori".

Secondo l'associazione, poi, "da una verifica sul sito del Mise eseguita nella giornata del 30 marzo 2022 è stato riscontrato che alcuni distributori di carburante situati nel territorio della Regione Sardegna non stiano inviando regolari comunicazioni sui prezzi effettivamente applicati presso gli impianti di distribuzione ". 

(Unioneonline/v.l.)

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