Caro energia, verso l’intesa Ue: meno ore di punta per il taglio dell’elettricità
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Taglio dei consumi dell'elettricità del 10%, di cui il 5% nelle ore di punta; tetto a 180 euro per megawattora ai ricavi inframarginali delle compagnie che producono elettricità con le rinnovabili; contributo di solidarietà a carico delle oil&gas.
Sono questi i contenuti principali del pacchetto annunciato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e che sarà discusso nel corso della nuova riunione straordinaria dei ministri dell'Energia in programma venerdì prossimo a Bruxelles.
Il taglio obbligatorio dei consumi del 10% non dovrebbe essere più essere calcolato su base mensile, come propone Bruxelles, ma sull'intero periodo "tra il 1° dicembre 2022 e il 31 marzo 2023". Stesso discorso per le ore di picco dei prezzi, che dovranno essere corrispondenti complessivamente ad almeno il 10% di tutte le ore dello stesso periodo e non di un mese soltanto. Gli Stati membri possono anche decidere di "puntare su una percentuale di ore di punta diversa, purché sia coperto almeno il 7%", come richiesto dai governi, di quelle fasce orarie e purché la riduzione dei consumi - sempre in quelle ore - sia almeno invariata, vale a dire il 5% complessivo.
Flessibilità anche sulla base imponibile per il contributo di solidarietà chiesto alle compagnie che lavorano i combustibili fossili. Per le capitali dovrebbe essere calcolato sulla base degli utili di 4 anni a partire dal 2018, contro il periodo 2019-2021 proposto da Bruxelles.
Quanto al price cap, tanto voluto dal governo Draghi, tra le ipotesi che circolano ne emerge una a cui aveva indirettamente accennato Ursula von der Leyen: tetti ai prezzi da concordare direttamente con i fornitori.
(Unioneonline/D)