Secondo giorno di protesta degli autotrasportatori contro il caro carburante. I mezzi pesanti sono rimasti nelle postazioni occupate ieri davanti a porti e zone industriali dell'Isola. 

"Se ne aggiungeranno anche degli altri - spiega Annamaria Schirru, una delle referenti della mobilitazione - non molliamo: stiamo aspettando notizie da Roma". Dove si terrà la Conferenza Stato-Regioni.

Con l’aumento dei prezzi del carburante, il guadagno semplicemente non c'è più. Per questo i camionisti sardi presidiano i porti (i due cagliaritani, Olbia e Porto Torres) per bloccare le merci, attraversano e rallentano la Carlo Felice, organizzano presidi in diversi punti della Sardegna: una protesta pacifica che per il momento non crea disagi agli approvvigionamenti nei supermercati. Cosa che ovviamente potrebbe cambiare se dovesse prolungarsi di molto.

"Sono mesi che cerchiamo di lanciare l'allarme, è in atto una speculazione che sta andando avanti indisturbata pesando ogni giorno sui portafogli dei sardi – dice Giuseppe Balia, presidente regionale dell'Angac, associazione di gestori di carburante autonomi nata proprio in Sardegna e allargatasi a tutta l'Italia per arginare lo strapotere delle grandi compagnie -. Non è difficile da comprendere, le speculazioni le fanno coloro che possiedono il prodotto, non chi lo distribuisce al consumatore. Noi siamo solo l'ultimo anello, quello più debole, della catena”.

Per Vittorio Pelligra, docente di politica economica all'Università di Cagliari, “l'inflazione stava in realtà aumentando anche prima che scoppiasse la polemica sui carburanti, ma di certo la guerra russo-ucraina ha accelerato l'impennata dei prezzi. D'altronde l'incertezza assoluta che il conflitto ha creato non poteva che sconvolgere i mercati finanziari che si muovono proprio in base alle aspettative sul futuro. Aspettative oggi non rosee”. “C'è chi di sicuro ne sta approfittando – ammette il docente – i Paesi arabi produttori di petrolio hanno infatti respinto le richieste di aumentare le estrazioni, innescando un inevitabile aumento dei prezzi”.

(Unioneonline/D)

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