Campagne in rivolta, lunedì manifestazione a Cagliari
La mobilitazione organizzata dal Centro studi agricoli: «Vogliamo il pagamento immediato degli aiuti»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Non si placa la protesta degli agricoltori, anche in Sardegna.
Lunedì a Cagliari è in programma una mobilitazione promossa dal Centro studi agricoli. Una protesta che si svolgerà davanti ai cancelli dell'Assessorato regionale all’Agricoltura e all'ingresso di Argea.
«Vogliamo solamente che alle 12mila aziende agricole sarde arrivino gli aiuti dovuti e che non sono stati pagati per motivazioni burocratiche a noi ancora di difficile comprensione», spiegano gli organizzatori.
Il Csa ha approvato un manifesto che comprende 16 richieste alla Regione e 8 punti di rivendicazione con il Governo Nazionale.
«Il problema dei ritardati o mancati pagamenti dei fondi della PAC di competenza di Argea - si legge in una nota - e quello dei pagamenti degli indennizzi di competenza di Laore, non dipendono da problematiche europee o nazionali, ma dalla gestione locale: pertanto le soluzioni vanno ricercate e risolte in Sardegna».
Il Centro Studi Agricoli, spiega il direttivo, «da mesi sta lavorando alla ricerca di una soluzione pacifica delle reali problematiche esistenti».
Ora la protesta: «Il mancato confronto con la politica regionale che a oggi è ancora in carica - accusa l'associazione - lo riteniamo un tentativo di scappare, voltare le spalle e abbandonare gli agricoltori e allevatori della Sardegna. Confidiamo in queste ore che ci separano dal giorno della protesta arrivi un segnale positivo: al contrario annunciamo che inaspriremo il confronto, sino alla soluzione delle problematiche».
Tra le proposte del manifesto il pagamento dei saldi Pac, primo pilastro, entro il 15 febbraio. Poi altri pagamenti sulle misure Psr e Cst Pac, semplificazioni burocratiche, approvazione di una nuova legge regionale sull'uso delle terre civiche in Sardegna e sulle concessioni e l'uso dei terreni agricoli da destinare alle produzioni energetiche alternative.
(Unioneonline/l.f.)