La procedura di Valutazione di incidenza ambientale per il progetto di tutela dell'area del Bellarosa Maggiore, delle vasche del retrolitorale e della piana di Is Arenas nel Parco naturale regionale Molentargius-Saline si è conclusa positivamente. Un sì che apre di fatto la strada al processo di riqualificazione del parco e all'attuazione dell'accordo di programma quadro Molentargius-Saline.

«La chiusura del procedimento rappresenta un passaggio importante per l'attuazione di una delle più rilevanti iniziative strategiche che contribuiscono allo sviluppo e alla valorizzazione del territorio di Cagliari e di Quartu», ha sottolineato l'assessore regionale della Difesa dell'Ambiente, Gianni Lampis.

Sul piatto ci sono da spendere 15 milioni di euro.

Gli interventi nelle saline sono finalizzati al ripristino della circolazione delle acque salate e consistono nella manutenzione dei canali, nel rifacimento degli argini e dei canali interni di alimentazione e scarico delle vasche, nella manutenzione e ripristino del canale circondariale a protezione delle saline e nel recupero del battente idraulico del corpo idrico del Perdalonga. Prevista anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico e la manutenzione delle idrovore, al fine di migliorare l'efficienza energetica del sistema. Gli interventi nella piana di Is Arenas hanno come obiettivo la riconversione sostenibile ad uso agricolo, la tutela naturalistica e la fruizione pubblica dell'area, anche con finalità scientifiche e didattiche. In programma la realizzazione di fondi agricoli sociali, percorsi attrezzati, aree di sosta, impianti di irrigazione; la rinaturalizzazione spontanea; il rifacimento degli impianti fognari dei servizi igienici; interventi di bonifica e raccolta di rifiuti; la manutenzione di strutture esistenti.

«Oggi abbiamo finalmente la possibilità di far nascere un parco naturalistico di enorme interesse», dice il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. «Rammento che l'Accordo di programma quadro si basa su due punti. Il ripristino della piena circolazione delle acque salate e della correlata realizzazione di un sistema fotovoltaico di circa 200 kw di picco. Il secondo, un'azione ambientale sulla piana con l'esproprio di circa 35 ettari, nuova agricoltura sociale, nuove aree verdi, impianti irrigui e il recupero di un piccolo sistema di abbattimento microbico delle acque depurate di Abbanoa, prima dell'immissione nella rete del Parco».

Nei 35 ettari espropriati tra Cagliari e Quartu nasceranno i nuovi fondi agricoli. Ovvero frutteti e orti, ma soprattutto - come ha ricordato la biologa del parco, Laura Durante - mandorleti e oliveti, la tradizionale vocazione agricola della piana di Is Arenas scomparsa tra gli anni Sessanta e Settanta.

«Non è stato facile, è stata una dialettica lunga, articolata e, a momenti, difficile. Eppure da questa interlocuzione con i colleghi dell'assessorato all'Ambiente, abbiamo tratto spunti di miglioramento di questa iniziativa, cruciale per la crescita del parco».

Gli interventi nelle saline serviranno per il ripristino della circolazione delle acque e consistono nella manutenzione dei canali, nel rifacimento degli argini e nel ripristino del canale circondariale.
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