C’è chi ci ha lavorato per 30 anni, chi per 20, chi per meno tempo e chi addirittura dal 1982, anno di apertura di quell’hotel, il Panorama, fiore all’occhiello delle strutture ricettive di Cagliari. Ma adesso è tutto finito. La proprietà, Sares srl, ha deciso: chiusura definitiva e concordato preventivo.

Il Covid e le chiusure del 2020 hanno complicato una situazione di crisi già presente prima della pandemia. I dipendenti sono fermi dal 21 dicembre scorso. E così un pezzo di storia della città, in viale Diaz, non esisterà più. A meno che non si trovi un acquirente. Se lo augurano i 27 lavoratori, una quindicina dei quali stamattina si sono ritrovati fuori dall’albergo per farsi sentire.

Stipendi arretrati di 5 mesi ma anche di un anno, tredicesima e quattordicesima che non arrivano e la cassa integrazione che scade il 13 ottobre.

Salvatore Arippa, 58 anni, è delegato Filcams Cgil; ha lavorato al Panorama per 31 anni come fattorino ai piani: “Si parla tanto di nuovi hotel in città, quando bastava che aiutassero quelli in crisi. La società depositerà gli atti del concordato liquidatorio presso il tribunale e, se non riusciranno a vendere, la palla passerà a un commissario. Intanto ci devono ancora (oltre a varie mensilità, tredicesima e quattordicesima) il Tfr e il fondo pensione”. Arippa spiega anche che alle richieste di incontro, la società finora non ha risposto. I dipendenti sostengono di non essere stati consultati dalla proprietà prima di decidere la chiusura definitiva.

“La cassa integrazione (dalle 600 alle 850 euro) finirà a breve e non sapremo come tirare avanti”, dice Alessandro Frau, 52 anni, per 29 addetto ai piani. Ha una moglie e un figlio a carico: “Mi aspettavo che qualcuno si interessasse alla nostra vicenda anche a livello politico, invece niente, si fanno vedere solo quando ci sono le elezioni”. 

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