Terremoto sui mercati finanziari a causa dell’invasione russa dell’Ucraina, mentre le diplomazie si preparano a rispondere e Joe Biden e Unione europea minacciano “severe sanzioni” verso Mosca.

Le Borse asiatiche sono in forte ribasso, con Tokyo che ha chiuso in calo dell'1,8%, Sydney del 3%, Seul del 2,6%, Shanghai dell'1,7% e Shenzhen del 2,4% mentre Hong Kong, ancora aperta, affonda del 3,4%. In Europa Parigi ha aperto in calo del 4,2%, Francoforte del 4,4%, Milano dell'1,8% mentre i future preannunciano un avvio difficile anche a New York, con S&P 500 e Dow Jones che perdono il 2,5% e il Nasdaq il 3,1%.

Tracollo per la Borsa di Mosca, nel breve lasso di contrattazioni tra due sospensioni, la prima decisa a ridosso dell'annuncio dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin e la seconda per arginare la caduta degli indici. Il Moex è arrivato a perdere il 28,8%. Il rublo è sceso ai minimi storici sul dollaro, sfiorando quota 90, per poi recuperare un po' di terreno (ora scambia a 87,5 in calo del 6,6%) anche grazie all'intervento della banca centrale russa.

E a preoccupare più di tutto sono i prezzi delle materie prime, già in forte aumento da settimane:  il petrolio europeo supera quota 100 dollari (quasi +7% a 103), mentre quello texano vi si avvicina (+6% a 98).

Decolla in Europa il prezzo del gas per via dei rischi legati alle forniture russe: ad Amsterdam i future hanno toccato un rialzo massimo del 41%, a 125 euro al megawattora, per poi scendere a quota 113 (ma è sempre un +27%).

E volano anche i prezzi delle materie prime alimentari. In particolare il grano, di cui l'Ucraina è grande esportatore, che sale di oltre il 5%, con il rischio di effetti a catena sui prezzi dei prodotti di base quale pane e pasta.

(Unioneonline/L)

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