Il primo discorso di Donald Trump davanti al Congresso Usa ha messo nuovamente le ali a Wall Street, che segna così un nuovo record (Dow Jones a 21mila punti).

Ma l'accelerazione pomeridiana giunta da Oltreoceano ha spinto anche le Borse europee: da Londra (+1,64%), che chiude gli scambi al suo massimo storico, a Francoforte (+1,97%) a Parigi (+2,1%).

Tra i principali listini continentali, la maglia rosa va però a Piazza Affari, in progresso del 2,39% grazie soprattutto agli acquisti sul comparto bancario e ai buoni risultati conseguiti da Eni.

Il "cane a sei zampe" è infatti salito del 3,31%, dopo aver diffuso i conti 2016 (con utili sopra le attese) e le indicazioni del piano al 2020 (minori investimenti, maggiore crescita e stabilizzazione del dividendo).

Per quanto concerne gli istituti di credito, la spinta più evidente è arrivata da Ubi Banca (+5,63%), Unicredit (4,27%), Intesa Sanpaolo (+4,18%), Banco Bpm (+4,16%), Bper (3,94%) e Mediobanca (+3,8%).

Nel settore bancario, si registra però il tonfo di Carige (-4,69%), dopo l'annuncio dell'aumento di capitale fino a 450 milioni, necessario a compensare l'impatto dei crediti deteriorati.

Gli acquisti hanno comunque premiato pure i titoli industriali: come Leonardo (+3,47%), che ha siglato un'intesa di cooperazione con Socar, la società petrolifera dell'Azerbaijan, e Fiat Chrysler (+1,65%).

Molto bene anche Moncler (+5,66%), all'indomani dei conti sopra le stime (cedola confermata a 0,18 euro). Mentre c'è stato un lieve rialzo per Mediaset (+0,31%), dopo le indiscrezioni relative a un accordo tra Fininvest e Vivendi che escluda il lancio di un'Opa sul Biscione. Gli unici titoli del Ftse Mib in rosso risultano Recordati (-0,27%) e Saipem (-0,6%).

Sul fronte dei titoli governativi, si restringe ancora lo spread tra Btp e Bund tedesco: 184 punti, con il tasso del decennale italiano al 2,14%. Il differenziale spagnolo termina invece la seduta a 131,4 punti.
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