"Gli allevatori sardi che esportano, soprattutto quelli dell’Ogliastra e del Nuorese (ma non solo), sono fortemente penalizzati dalle norme per la movimentazione del bestiame nella zona interessata dalla Blue Tongue, una zona troppo ampia all’interno della quale scatta l’obbligo di costosi esami sierologici a loro carico".

A dirlo è il consigliere dei Riformatori Michele Cossa elencando le proposte formulate sul tema dal suo gruppo alla Giunta regionale e all’assessorato della Sanità attraverso una interrogazione.

Da un lato, ha spiegato Cossa, "chiediamo la revisione della zona considerata a rischio che, a partire dal caso di Blue Tongue registrato a Teulada, abbraccia un’area tracciata 'col compasso' di circa 150 kmq".

"Dall’altro - ha poi annunciato - chiederemo nella prossima finanziaria uno stanziamento straordinario di 300.000 euro per il comparto bovino da destinare direttamente all’Istituto zoo profilattico per gli esami sierologici. Oggi - ha precisato il consigliere dei Riformatori - il costo degli esami, 25 euro a capo, è totalmente a carico degli allevatori e in pratica azzera i loro guadagni'".

All’incontro ha preso parte anche il direttore generale di Coldiretti Sardegna Luca Saba, secondo il quale "l’intervento 'compensativo' proposto dai Riformatori interverrebbe ad alleggerire una situazione di grande sofferenza per il comparto bovino che, a parte l’embargo collegato alla Blue Tongue che dura da 17 mesi e si concluderà solo nel prossimo ottobre, deve affrontare una serie di emergenze come vaccinazioni, richiami e molto altro. Se non potesse restringere la zona a rischio - ha aggiunto Saba - sarebbe comunque importante abbattere il costo degli esami che, attualmente, per gli allevatori equivale ad una perdita 'secca'".

"Auspichiamo una risposta positiva del Consiglio regionale - ha affermato il capogruppo dei Riformatori Aldo Salaris - perché stiamo parlando di un settore importante della nostra economia reale, formato da migliaia di piccole aziende che, con sacrificio e capacità, riescono a stare sul mercato".

(Unioneonline/D)
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