Le banche europee, e quelle italiane, sono nel complesso solide dal punto di vista del capitale e il temuto shock derivante dall'invasione dell'Ucraina non si è verificato. Anzi. I rialzi dei tassi stanno spingendo la redditività e potrebbe anche riaprirsi una stagione di aggregazioni, anche transfrontaliere.

A destare qualche preoccupazione restano i rischi di cyber attacchi e di frodi informatiche, aumentati dopo il conflitto, con gli istituti impegnati a migliorare e rafforzare le difese.

La vigilanza della Bce, al termine dell'esercizio Srep, si dice cautamente soddisfatta per lo stato del comparto dove molti gruppi, dal Santander, a Bnp a Intesa Sanpaolo per citarne solo alcuni, hanno presentato risultati record. E tuttavia invita alla prudenza perché l'altra faccia della medaglia dei tassi è che alcuni problemi iniziano a manifestarsi proprio sulla capacità di ripagare i mutui e il credito al consumo.

Va ricordato come la Bce, in qualche caso, ha indotto alcune banche a ridurre la distribuzione del dividendo o ha scaglionato i buyback di azioni. Misure minime, comunque, rispetto al blocco delle cedole disposto in occasione della pandemia e che nello scorso febbraio, quando l'esercito russo ha varcato i confini di Kiev, si era paventato potesse essere riproposto. Con il sostanziale via libera di Francoforte il 51% degli utili aggregati tornerà così agli azionisti quest'anno.

Scorrendo il rapporto finale dello Srep sono due le aree dove gli ispettori e gli esperti della Bce hanno trovato delle carenze. Le difese informatiche di fronte alle accresciute minacce dopo l'invasione russa dove sono stati trovati "sistemi IT frammentati e non armonizzati con conseguenze per l'aggregazione dei dati e il reporting". Gli istituti europei mostrano delle falle nella governance. Dalle analisi sono emersi rischi sull'efficacia e la composizione degli organi di gestione (anche in relazione alla presenza di membri indipendenti, ndr), la loro adeguatezza complessiva e il ruolo di controllo. Le principali preoccupazioni riguardano la gestione dei rischi dove "alcune banche sono poco chiare sul proprio appetito per il rischio e hanno procedure inadeguate nel valutare e gestire i rischi climatici e ambientali".

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata