Balneari, rebus indennizzi: «Mancano regole chiare, così non eviteremo il caos»
La scadenza delle concessioni si avvicina ma sui bandi i Comuni sono impreparati. L’appello delle imprese: «Chi ha investito deve essere tutelato»Uno stabilimento balneare
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Passano i mesi, si chiudono gli anni, ma per le imprese balneari dell'Isola sembra cambiare poco. I bandi per il rinnovo delle concessioni in scadenza restano infatti ancora in bilico, gli indennizzi per chi dovrà lasciare il proprio posto agli eventuali vincitori delle gare sono incerti e il futuro per i concessionari che lavorano in Sardegna è quindi sempre più grigio.
La questione delle autorizzazioni demaniali rimane cristallizzata nel tempo nonostante i recenti passi in avanti compiuti dal Governo con il "decreto indennizzi", messo nero su bianco proprio per stabilire rimborsi certi alle aziende che potrebbero lasciare gli stabilimenti su cui hanno investito soldi e impegno per anni. Un tentativo di risarcimento tuttavia già nel mirino dell'Ue per possibili aiuti di Stato illegittimi.
«Esprimiamo apprezzamento per l'iniziativa del Ministro, impegnato a costruire un indennizzo che corrisponda al valore effettivo dell'azienda che si dovesse cedere», ha detto Claudia Comida, presidente regionale del Sindacato balneari. «Nel contempo abbiamo manifestato la nostra più profonda indignazione per l'irrituale intervento preventivo della Commissione europea che tenta persino di svuotare la legge da essa stessa condivisa».
L’articolo completo di Luca Mascia su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale