Sit in sotto il Consiglio regionale dei 24 lavoratori dei passaggi a livello delle tratte ferroviarie a scartamento ridotto da Monserrato a Isili, gestite da Arst.

Gli “invisibili dei passaggi a livello” prendono 550 euro netti al mese per un lavoro che li impegna anche per 12 ore ogni giorno, e non godono dei diritti di maternità, malattia e ferie.

Il motivo è presto spiegato, ed è tutto nel contratto “ibrido tra subordinato e autonomo”, ha spiegato Massimiliana Tocco di Filt-Cgil.

Non finisce qui, perché presto perderanno il lavoro “alla luce dell’imminente completamento dell’elettrificazione della linea confermata dall’Arst”, spiega la sindacalista, “ e quando perderanno l’occupazione non avranno neanche diritto alla Naspi, l’indennità di disoccupazione”.

I lavoratori chiedono in primis che non esista più questa tipologia contrattuale, poi di essere riassorbiti da Arst, come prevede una legge del 2018 “sinora disattesa”.

La legge è nata nella scorsa legislatura su proposta di Eugenio Lai (Liberi e Uguali): “Vergognoso che ancora oggi prestino la loro mansione sotto una soglia minima di stipendio e abbiano un contratto privato ma siano utilizzati come subordinati. Dopo la legge Arst aveva bandito la graduatoria, ma poi non ha proseguito”.

(Unioneonline/L)

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