Sulla linea 107, da Cagliari a Maracalagonis, i posti in piedi sono ormai routine. Soprattutto all'ora di pranzo, quando migliaia di studenti finiscono le lezioni e tornano a casa.

"È una delle tratte più affollate, insieme a quella che collega il capoluogo a Sestu. Da lunedì cercheremo di risolvere il problema. Se non completamente, almeno in parte, aumentando le capienze", spiega Carlo Poledrini, direttore generale dell'Arst.

AUTOBUS VECCHI - Le difficoltà, per l'azienda regionale che gestisce la fetta più grande del trasporto pubblico locale (367 Comuni su 377, 4200 corse al giorno) sono legate ai pullman: l'età media degli autobus è di 12,5 anni secondo i calcoli della società, addirittura sfiorerebbe i 14 stando alle stime della Cgil Trasporti.

Di sicuro, il parco mezzi di una qualsiasi azienda italiana o europea è molto più verde. L'età media nella Penisola è di 11,4 anni, mentre in Germania scende a 6,9. Da poco la Regione ha acquistato un centinaio di nuovi autobus per il trasporto pubblico locale.

All'Arst ne arriveranno 65, ma non prima del 2018: le buste della gara d'appalto per la fornitura sono state aperte nei giorni scorsi e il bando, una volta aggiudicato, prevede 3 mesi per la consegna.

I FINANZIAMENTI - L'azienda però non è in grado di pianificare uno svecchiamento del parco mezzi: per sostituire i pullman e mantenere un'età media più vicina agli standard europei sarebbe necessario cambiare ogni anno 100-120 autobus, degli oltre 800 a disposizione dell'Arst.

Un'operazione del genere costerebbe ogni dodici mesi 30 milioni, che non si possono trovare nel bilancio attuale: il servizio complessivo costa circa 120 milioni all'anno, dalla Regione arrivano 88 milioni di compensazioni, dai biglietti circa 24 milioni, non c'è spazio per gli investimenti.

GLI STUDENTI - Ad aggravare la situazione, per quanto riguarda l'affollamento delle corse dedicate agli studenti, c'è la scarsa collaborazione delle scuole: "Abbiamo chiesto all'inizio dell'anno di comunicarci il numero degli alunni e altri dati, ma le risposte sono state pochissime", spiega Poledrini.

L'Arst così ha dovuto programmare al buio le frequenze: "Ma rispetto all'anno scorso non è stata soppressa nemmeno una corsa", assicura il direttore generale dell'azienda, rispondendo alle lamentele che in questi giorni sono arrivate da mezza Sardegna. I problemi non riguardano solo l'azienda regionale: "Anche la linea University express del Ctm è sempre affollata", racconta Carlo Sanna, rappresentante degli studenti di Unica 2.0.

"In generale i mezzi pubblici hanno pochi posti liberi a disposizione, soprattutto negli orari di punta. Molte altre fasce sono completamente scoperte: ad esempio di notte le corse sono quasi inesistenti, eppure i laboratori nella cittadella universitaria di Monserrato chiudono tardi, in città molte biblioteche rimangono aperte fino a mezzanotte. Servirebbe un maggior confronto con le aziende perché non sono sincronizzate con le nostre esigenze".

LE SOLUZIONI - Per risolvere i problemi del Tpl servirebbero più soldi. Per l'Arst e le sue sorelle la situazione potrebbe cambiare "se aumentasse il rimborso chilometrico, soprattutto per le aziende che effettuano il servizio extraurbano, perché quello attuale e totalmente insufficiente", sostiene Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt Cgil.

Il contratto prevede 1,5 euro a chilometro, contro i 2,7 euro appena concessi in Abruzzo per un servizio molto simile. Poi ci sono le prospettive future: "Bisogna affidare in house il servizio di trasporto pubblico locale alla aziende pubbliche urbane ed extraurbane, magari obbligandole a consorziarsi, per almeno 9 anni", dice Boeddu.

LA RIFORMA - Nelle prossime settimane l’assessore ai Trasporti incontrerà i rappresentanti dei territori e delle aziende per preparare il terreno a una riforma che definisce "epocale", perché "entro il 2019 dobbiamo individuare i nuovi bacini di traffico, affidare i collegamenti e decidere come governare la rete. Sarà una rivoluzione, che ci consentirà di risolvere le attuali criticità".

Michele Ruffi
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