Altri fondi per calmierare il caro-bollette, stavolta con un occhio particolare alle imprese, aiuti alle attività più colpite dalle chiusure invernali come turismo e discoteche, ma una mano arriva anche ai commercianti, allo spettacolo, al tessile, alla moda, allo sport e ai trasporti.

Il governo ha approvato il nuovo decreto Sostegni: stanziati 1,7 miliardi contro il caro-energia e 1,6 miliardi per i ristori, insufficienti però per i partiti che chiedono di lavorare subito a uno scostamento di bilancio

BOLLETTE – Gli attesissimi aiuti sulle bollette, per stessa ammissione del Governo, si concentrano di più sulle imprese visto che il primo intervento da 3,8 miliardi, inserito in manovra, era pensato soprattutto per alleviare le famiglie nei primi tre mesi del 2022. Questi ulteriori 1,7 miliardi portano lo stanziamento complessivo a 5,5 miliardi. Saranno usati per annullare, per il primo trimestre, le aliquote sugli oneri di sistema applicate alle utenze con potenza pari o superiore a 16,5 kW. E per dare alle imprese energivore (3.800 attività circa) che hanno subito un rincaro del 30% dei costi elettrici, un credito di imposta pari al 20% delle spese sostenute per le bollette.

RISTORI – Sul fronte ristori, i maggiori beneficiari sono, come previsto, i settori più colpiti dalle chiusure. Al turismo vanno interventi per oltre 413 milioni, tra cui la proroga per l'utilizzo del bonus terme, la decontribuzione per i lavoratori stagionali, il credito d'imposta da riconoscere agli operatori turistici per gli affitti di immobili, gli aiuti per i bus turistici e per gli zoo e i parchi acquatici.

Anche per le discoteche e le sale da ballo, ferme da dicembre a fine gennaio per decreto, arrivano gli aiuti: ritenute alla fonte sospese, assieme alle trattenute dall'addizionale regionale e comunale, e anche l'Iva non sarà corrisposta. Il nuovo termine per i pagamenti è settembre.

Ristori anche per il commercio a dettaglio: soldi a fondo perduto per le attività che nel 2021 hanno subito una riduzione del fatturato uguale o superiore al 30% rispetto al 2019.

Infine, 111,5 milioni di euro per la cultura: “La musica e lo spettacolo, in particolare, stentano a ripartire, mentre la quarta ondata ha di nuovo messo in difficoltà i cinema”, spiega il ministro Dario Franceschini.

(Unioneonline/L)

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