«Non si tratta di allarmismo fine a se stesso e bene ha fatto l'assessora regionale alla Pesca a chiedere risposte immediate». È la reazione del presidente del Flag Nord Sardegna, Benedetto Sechi, all'appello lanciato a Roma dall'assessora Valeria Satta dopo il confronto con il Ministro Lollobrigida sulla questione del granchio blu. «Non possiamo permetterci», prosegue «che una specie alloctona fortemente infestante come questa si diffonda in un ecosistema delicato come quello della Sardegna. Intervenire ora significa provare ad evitare di dover raccogliere i cocci dopo, perché il granchio blu certo non aspetta i tempi della burocrazia italiana».

Il rischio è concreto e le imprese del comparto sono in fermento, chiedono rassicurazioni e guardano alle istituzioni per essere tutelate e proteggere investimenti e capitali. «La mobilitazione - secondo Sechi - deve essere puntuale e deve coinvolgere tutta la filiera. È ormai noto che una delle migliori forme di eliminazione di questa specie invasiva è quella legata al consumo alimentare. Bene, coinvolgiamo da subito la filiera, distribuzione e ristorazione, creiamo un mercato che ancora non c'è e facciamo fronte comune».

Già mesi fa a Stintino, durante la presentazione con Agris di uno dei prodotti di studio sullo stato di salute dello stock ittico realizzato dal Flag Nord Sardegna, venne sollevato il problema da un pescatore amatoriale, titubante sul da farsi. La risposta allora fu repentina e profetica: «Cucinatelo, è buono e bisogna eliminarlo al più presto». 

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