Inarrestabile. L'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità sembra essere indomabile anche in questo inizio 2025, nonostante i numerosi appelli dei cittadini e i tentativi del Governo di arginare il carovita.

Tentativi che si sono dimostrati vani, perché al netto di un raffreddamento fisiologico dell'inflazione in tutta Europa, la spesa per alimentari, carburanti e bollette non accenna a rallentare sebbene le crisi innescate da Covid e conflitto ucraino siano state ampiamente messe alle spalle.

E alla fine il conto a carico delle famiglie sarde potrebbe essere salatissimo: oltre 200 euro in più da spendere nel 2025.

Ecco perché anche in Sardegna la rabbia delle associazioni dei consumatori non accenna a placarsi in queste settimane di nuovi rincari ancora una volta inspiegabili agli occhi delle famiglie che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese, tra mutui, affitti, assicurazioni auto, spese sanitarie e scolastiche.

«Le autorità che dovrebbero vigilare sull'andamento dei prezzi hanno le mani legate», ammette Eliana Cara, presidente regionale di Federconsumatori. 

L’articolo di Luca Mascia su L’Unione Sarda in edicola, sull’app e sull’edizione digitale

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