Il centro Aias di Cortoghiana finisce nuovamente nel mirino dei sindacati della Funzione Pubblica che dopo aver più volte segnalato la lacuna dell'infermiere nel turno notturno (poi sanata) stigmatizzano ora "l'eccesso di carico di lavoro, non conteggiato come straordinario, che grava sugli operatori socio sanitari della struttura e che viola il contratto di lavoro della stessa Associazione Italiana Assistenza Spastici".

Secondo i calcoli delle segreterie sulcitane di Cgil, Cisl, Uil Fp sarebbero ben 93 le ore supplementari lavorate dai circa 50 oss del centro nella prima settembre di settembre. Da contratto gli oss non dovrebbero superare le 36 ore settimanali.

"Il lavoro straordinario - recita la nota di Cgil, Cisl Uil Fp - è disciplinato dall'articolo 63 del contratto Aias che prevede il suo utilizzo solo in casi eccezionali, pertanto la sua programmazione, come sta accadendo nel caso in questione, configura una palese violazione delle norme contrattuali". I sindacati ritengono grave la violazione anche perché una parte degli oss di Cortoghiana si trova in cassa integrazione (attraverso il Fis, Fondo Integrazione Salariale) e con la condizione attuale si crea, dunque, disparità di trattamento. Oltre al "ripristino del normale orario di lavoro contrattuale" l'invito dei sindacati è anche quello di "ricorrere al Fis in modo appropriato e cioè solo per integrare l'eventuale minor lavoro causato da cali nell'attività".

Intanto i sindacati continuano a dirsi preoccupati per l'assenza di notizie a pochi giorni dall'atteso verdetto del tribunale fallimentare (15 settembre) sulla procedura di concordato avviata dall'Aias per evitare il fallimento. "Non siamo assolutamente preparati a nessuna delle decisioni che potrebbe prendere il giudice" sbotta il segretario della Cisl Fp del Sulcis Claudio Nuscis.

"Inoltre la ripresa delle attività dell'Aias è ancora insufficiente: il servizio diurno nei vari centri è ancora chiuso, i trasporti bloccati, il servizio riabilitativo è ripreso solo in parte".

Simone Farris
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