A fine mattina, a sorpresa, dal palazzo del Consiglio regionale scende tra i lavoratori dell'Aias in sciopero il presidente del Consiglio regionale Michele Pais con il consigliere del Movimento 5 Stelle Desirè Manca.

"Sono venuto tra voi perché non potevo essere sordo rispetto alla protesta che state portando avanti. Fate una battaglia per il lavoro, per la dignità, vi posso assicurare che l'assessore è impegnato per dare una risposta concreta. Si sta lavorando a un'ipotesi per una soluzione immediata, almeno dal punto di vista salariale. L'interesse da contemperare è sia quello vostro che quello dei pazienti".

Al secondo giorno di protesta, i dipendenti dell'azienda guidata dalla famiglia Randazzo, che dà lavoro a 1300 persone e offre assistenza a 3800 persone con disabilità in 34 strutture distribuite in tutta l'Isola, e che protestano per il mancato pagamento di 11 stipendi arretrati ottengono un primo risultato: la rassicurazione di Michele Pais.

"Siete quotidianamente nel pensiero mio, del governatore Solinas e dell'assessore Nieddu. Come sapete ci sono difficoltà di carattere giudiziario in questa vertenza, quindi il percorso a cui è obbligata la Regione deve stare all'interno di binari di carattere legale. Però ci stiamo lavorando per una soluzione a breve".

I lavoratori ascoltano composti, ma non mancano le proteste, seppure molto garbate. "Abbiamo ascoltato tante belle parole, non è la prima volta che succede", dice una lavoratrice, "ma alla fine del mese ci mancano i soldi per fare la spesa".

"Ho parlato con il presidente Pais e ho riferito a lui il dramma che state vivendo, lui è venuto qui da voi, in piazza, e questo è certamente apprezzabile", dice Desirè Manca che fin dal principio segue la battaglia dei lavoratori Aias.

In questo momento una delegazione di lavoratori con i segretari regionali della Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil è riunita attorno a un tavolo con i membri della Commissione Sanità.
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