Ben 8 stipendi arretrati (contando la tredicesima 2017 non ancora pagata) e un clima quasi da rassegnazione al peggio. Il nuovo anno non ha mutato di una virgola l'eterna vertenza Aias.

Unica novità il fatto che il 16 gennaio i vertici regionali e l'Azienda per la Tutela della Salute s'incontreranno "per calendarizzare e definire - recita una nota - i vari aspetti relativi alle nuove convenzioni da stipulare tra sistema sanitario regionale e operatori privati".

Lo stesso giorno, salvo ripensamenti, si terrà una manifestazione di protesta davanti all'assessorato regionale alla sanità indetta dall'Unione Sindacale di Base che minaccia inoltre di rendere permanente il presidio qualora non giungessero novità sugli stipendi arretrati.

Si attendono dunque con impazienza le convenzioni 2018 che potrebbero segnare uno spartiacque nella vertenza dato che, per effetto della delibera del Consiglio Regionale del maggio scorso, le stesse dovrebbero impedire di poter firmare alle aziende non in regola con il pagamento degli stipendi alle proprie maestranze.

Tra i sindacati c'è infatti fibrillazione: "Non è cambiato nulla - avvertono Claudio Nuscis e Roberto Fallo, Fp Cisl - otto stipendi arretrati e il solito clima da caccia alle streghe nei centri Aias. Se non arriveranno novità immediate sarà mobilitazione".

Concorda Efisio Aresti, segretario sulcitano Uil Fpl: "Tra i lavoratori c'è umor nero e quasi rassegnazione, d'altronde non si è portato a casa neanche un minimo risultato. La mobilitazione è dietro l'angolo".

Per il segretario della Fp Cgil del Sulcis Giovanni Zedde "l'inerzia della politica rende meno credibili le istituzioni e si rischia inoltre che il comportamento impunito dei vertici Aias venga preso ad esempio da altri operatori privati".
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