Non ha risposto alle richieste di aggiornamento sullo stato del concordato preventivo con cui cerca di evitare il fallimento e neanche a proposito del cambio dei propri consulenti legali ma, anche grazie alla proroga ottenuta per presentare la richiesta di concordato (metà giugno), l'Aias "sta proseguendo la ricognizione delle situazione debitorie e delle proprie attività" e sostiene che "l'uscita dalla procedura e il pagamento dei propri debiti sia possibile grazie alla continuità aziendale".

Continuità per la quale l'azienda fa valere anche "i crediti vantati verso la committenza oltre ad una significativa rivalutazione della produttività dei propri servizi".

E', sostanzialmente, quanto emerso durante la riunione in videoconferenza chiesta e ottenuta dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil Funzione Pubblica per fare il punto sulla procedura di concordato nella quale è impegnata l'azienda della famiglia Randazzo. In collegamento, oltre ai segretari regionali delle sigle sindacali, c'erano l'Aias (con presidente, direttore generale e i due nuovi consulenti) l'assessore alla Sanità Mario Nieddu e il Prefetto di Cagliari.

"Profondo disappunto e perplessità" hanno manifestato i rappresentanti sindacali sulle mancate risposte riguardo allo stato del concordato e ai motivi del cambio dei consulenti.

Riguardo alla riapertura dei servizi Aias, l'azienda sta "ultimando la predisposizione dei protocolli di sicurezza anti Covid-19 nei singoli centri" relativamente ai quali Cigl, Cisl, Uil Fp hanno ottenuto la possibilità di una valutazione preventiva.

Le stesse sigle hanno richiesto un quadro di informazioni molto più dettagliato e si riservano iniziative di protesta da ora a metà giugno. Su proposta del Prefetto un nuovo incontro dovrebbe tenersi i primi di giugno.
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