Villacidro, Luca Barbarossa apre il premio Dessì
Per il cantautore la presentazione in parole e musica del suo ultimo libro “Cento storie per cento canzoni”Luca Barbarossa ha aperto ieri il sipario sulla XXXIX edizione del Premio Letterario Giuseppe Dessì a Villacidro, con la presentazione in parole e musica del suo ultimo libro “Cento storie per cento canzoni”, pubblicato pochi mesi fa con la casa editrice La nave di Teseo.
Il cantautore, autore e conduttore radiofonico romano ha dialogato con Giacomo Casti, portando a un pubblico attento e numeroso storie e aneddoti su canzoni e autori che hanno lasciato un solco profondo nella sua vita e nella storia del Novecento.
Dalla storia del compositore Frank Churchill, che cominciò adolescente la sua carriera musicale suonando il piano nelle piccole sale cinematografiche di provincia e divenne grazie al suo talento il compositore che Walt Disney volle per creare le colonne sonore dei suoi più noti film animati, arrivando a vincere l'Oscar nel 1942 per la colonna sonora di Dumbo. Un successo mondiale che non bastò ad allontanare il suo male di vivere e guarire la sua sensibilità devastata dagli orrori della seconda Guerra Mondiale e dalla perdita di due fra i suoi più cari amici, portandolo in quello stesso anno a togliersi la vita a fianco al pianoforte che tanto ha amato.
Una serata aperta su “Le canzoni che porterei idealmente in valigia durante un viaggio”, rivela Barbarossa, che spaziano da pezzi leggeri che raccontano piccoli frammenti di costume e società fino alle storie di canzoni epocali come “Like a rolling stone” di Bob Dylan, “Una canzone che in apparenza parla della bellezza effimera e dello scivolare verso l'oblio di una top model, ma che in parte racconta la storia della nostra società occidentale, il suo rotolare, come una pietra, verso una direzione individualista, le incongruenze e l'ipocrisia di chi fa finta di non vedere le difficoltà e la disperazione di chi vive oltre un muro, che può essere fisico come quello che divide il Messico dagli Stati Uniti, o metaforico come il mar Mediterraneo”, racconta Barbarossa con la delicatezza che contraddistingue il suo narrare e il suo scrivere.
Dalla storia di Billie Holiday e "Strange Fruit" al "Tuca Tuca" di Raffaella Carrà, da Mogol e Battisti ai Beatles, la serata è trascorsa sul filo delle “Emozioni”, inframmezzata da alcuni dei pezzi più noti del cantautore romane suonati in acustico - fra cui Roma spogliata, via Margutta, Passami er sale, Portami a ballare - che hanno coinvolto il pubblico come un caldo abbraccio dentro il piccolo teatro Don Bosco, location che ha contribuito a creare un clima intimo, quasi familiare.