Dalle fonti storiche sappiamo che il 25 dicembre come data di nascita di Gesù cominciò a diffondersi intorno al IV secolo, quando il Cristianesimo passò dalla condizione di religione osteggiata all'interno dell'Impero Romano a quella di religione tollerata e sempre più diffusa. Nel 380 l'imperatore romano Teodosio I emanò poi un editto che faceva del cristianesimo l'unica religione ammessa nell’Impero. I cristiani allora cominciarono a sostituire le tante festività pagane con altrettante cristiane. Con ogni probabilità la celebrazione della nascita di Cristo andò a rimpiazzare un’importante festa romana che si teneva a fine dicembre, probabilmente il giorno 25: quella per la nascita del Sole Invitto, imposta a tutto l'Impero dall’imperatore Aureliano nel 273. Da quel momento in poi il 25 dicembre divenne una data fondamentale dell’anno, anche se nel corso della storia per alcuni personaggi lo è stata per ragioni che poco centravano con la Natività.

Imperatori vicini e lontani

Una dei giorni più importanti della storia occidentale è il 25 dicembre dell’anno 800. In quella data, durante la messa di Natale, papa Leone III incoronò imperatore Carlo Magno. Fu l’inizio del Sacro romano impero destinato a incidere profondamente sulla storia dell’Europa per tutto il Medioevo e a durare più di mille anni. L’ultimo “sacro romano imperatore” fu, infatti, Francesco II d’Asburgo che rinunciò al titolo il 2 agosto 1806. Andando a est, il 25 dicembre 1926 Hirohito divenne il centoventiquattresimo imperatore del Giappone. Fu l’ultimo sovrano a essere considerato di origine divina e guidò l’impero del Sol Levante durante la Seconda guerra mondiale. Rimase sul trono fino alla morte nel 1989.

Il giorno delle incoronazioni

Il Natale è spesso stato scelto come data ben augurante le incoronazioni reali. Nell’anno Mille venne incoronato re d’Ungheria Stefano I, poi divenuto Santo Stefano in quanto fu il sovrano che portò il suo popolo alla conversione al cristianesimo. Nel 1066, il duca normanno Guglielmo il Conquistatore, vincitore pochi mesi prima della battaglia di Hastings, venne incoronato re d’Inghilterra nell’Abbazia di Westminster a Londra (consacrata, tra l’altro, proprio il 25 dicembre dell’anno prima). Per gli storici fu l’evento che segnò la nascita dell’Inghilterra moderna. Sempre il 25 dicembre, ma del 1130, un altro normanno, Ruggero II di Altavilla, ricevette a Palermo la corona di re di Sicilia. Ruggero fece dell’Italia meridionale uno dei regni più ricchi e potenti dell’epoca. In occasione del Natale 1194 ricevette sempre la corona di re di Sicilia l’imperatore Enrico VI. Era il figlio di Federico Barbarossa e aveva sposato Costanza d’Altavilla, ultima erede di Ruggero II. Enrico regnò poco perché morì nel 1197 ma lasciò in eredità la Sicilia al figlio Federico II, lo Stupor Mundi.  

Un imperatore in ginocchio

Teodosio fu l’ultimo imperatore a governare su tutto l’Impero Romano. Era un grande generale e un uomo spietato ma il 25 dicembre del 390 dovette inginocchiarsi di fronte al vescovo di Milano Ambrogio, oggi santo patrono della metropoli lombarda. Il sovrano aveva fatto massacrare migliaia di persone a Tessalonica in Grecia per vendicare l’uccisione di un suo funzionario. Ambrogio criticò aspramente la condotta imperiale e invocò la penitenza pubblica del sovrano, altrimenti non gli avrebbe più permesso di partecipare ai riti religiosi. Teodosio, un po’ perché fervente cristiano, un po’ perché consapevole che senza l’appoggio della Chiesa non sarebbe riuscito a governare, chinò il capo. Implorò quindi pietà di fronte ad Ambrogio e al popolo milanese e solo allora venne perdonato.

Una giornata no per i comunisti

Il 1989 fu l’anno della caduta dei regimi comunisti dell’Europa orientale e del crollo del Muro di Berlino. Fu il risultato di rivoluzioni incruente tranne nel caso della Romania dove il dittatore Nicolae Ceausescu cercò di reprimere con la forza i tentativi di rovesciare il suo regime. Alcuni sui collaboratori compresero però che l’era di Ceausescu era finita. Lo fecero arrestare assieme alla moglie Elena e i due furono condannati a morte in un processo sommario che durò meno di un’ora. Il 25 dicembre 1989 furono entrambi uccisi a colpi di kalashnikov. Due anni dopo, sempre nel giorno di Natale, Michail Gorbaciov rassegnò le sue dimissioni da presidente dell’Urss. Fu l’evento che segnò la fine dell’Unione sovietica, lo stato nato al posto della Russia dopo la Rivoluzione bolscevica del 1917.

Natale in mare

Cristoforo Colombo voleva a tutti i costi celebrare il Natale a terra durante il viaggio che lo aveva portato a scoprire l’America. Si avvicinò alle coste dell’isola da lui chiamata Hispaniola (oggi Haiti) ma una delle caravelle si incagliò sulla barriera corallina. Era il 25 dicembre 1492 e Colombo, una volta tratti in salvo i naufraghi, li fece sbarcare sulla terraferma. Qui, con i resti della caravella venne costruito un piccolo forte, il primo insediamento europeo nel Nuovo Mondo. Colombo lo chiamò Navidad, cioè “Natale”. Il 25 dicembre 1643, invece, il capitano di una nave della Compagnia inglese delle Indie orientali avvistò una piccola isola nell’Oceano indiano, al largo dell’Indonesia. Venne chiamata l’Isola di Natale, oggi appartiene all’Australia ed è considerata uno dei luoghi più incontaminati della Terra. Infine, il 25 dicembre 1938 alcuni pescatori sudafricani trovarono nelle loro reti un pesce sconosciuto. Si trattava di un Celacanto, una specie creduta estinta da milioni di anni, un vero e proprio fossile vivente!

Infine, una data per essere buoni

Il 25 dicembre si è in vena di buone azioni. Il giorno di Natale del 1868 il presidente degli Stati Uniti Andrew Johnson decise di concedere la grazia a tutti coloro che avevano combattuto per la Confederazione degli Stati del Sud durante la guerra di Secessione americana. Fu il primo, vero tentativo di rappacificare nordisti e sudisti. Il 25 dicembre 1977 avvenne invece la prima visita di un presidente d’Israele in un Paese arabo. Il leader israeliano Begin si recò al Cairo per incontrare il presidente egiziano Sadat, nato tra l’altro il 25 dicembre 1918.

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