A favorire il suo rientro in classifica è stato senza dubbio il centenario della Grande Guerra (1915-1918) ma non solo. C’è un amore incontrastato (né dal passare del tempo né delle mode e degli stili letterari) tra i lettori, per “Un anno sull’altipiano”, il romanzo con il quale Emilio Lussu raccontò in maniera lucida, spietata e a tratti grottesca l’assurdità e l’orrore della guerra.

Il capitano di Armungia narrò un conflitto (quello in cui i fanti della Brigata Sassari pagarono un altissimo pegno) per immortalarli tutti. Basti pensare che dal 1945 ad oggi per Einaudi sono state vendute in Italia oltre mezzo milione di copie e che il romanzo, durante l’ultimo periodo natalizio, è stato fra i più regalati tanto da far registrare per il 2017 oltre 10mila copie vendute.

La netta impennata si registra a partire dal 2014 quando “Un anno sull’altipiano” segnala un incremento di vendite che balza agli occhi: oltre 15mila copie. E nel 2015 supera le 16mila. Effetto sia delle manifestazioni legate al centenario della Prima Guerra Mondiale, ma anche della decisione della casa madre di inaugurare la nuova collana dei tascabili proprio con il romanzo dell’intellettuale sardo.

Altro aspetto da non sottovalutare, gli acquisti scolastici. Sono tanti, infatti, i professori che invitano i loro studenti a leggere l’opera di Emilio Lussu per meglio capire, negli anni dell’anniversario del conflitto planetario, cosa accadde ai loro antenati quando poco più che maggiorenni furono intruppati e mandati al massacro.
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