Viviamo in un’epoca carica di incertezze, di ansie per il presente e, soprattutto, per il futuro.

A preoccuparci sono i mutamenti a cui assistiamo a livello sociale ed economico, che minano le nostre certezze faticosamente costruite dopo la Seconda guerra mondiale.

A sconvolgere ancora più drammaticamente le nostre vite ci sono poi i ricorrenti attentati terroristici con tutto il loro corollario di controlli e norme ossessive per cercare di garantire la sicurezza.

Ci stiamo allora abituando, anzi rassegnando, a vivere in un clima di violenza diffusa. Una condizione difficile da comprendere fino in fondo, a cui è complicato trovare una spiegazione soprattutto quando gli interrogativi ci vengono dai più giovani, dai bambini, dai nostri figli.

Eppure non si può nascondere la testa sotto la sabbia a mo’ di struzzo, ci ricorda lo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun nel suo attualissimo Il terrorismo spiegato ai nostri figli (La nave di Teseo, 2017, Euro 11,00, pp. 179. Anche in EBOOK).

Jelloun, grande conoscitore sia del mondo arabo-islamico, sia dell’Occidente, riprende lo schema di un suo libro molto fortunato, Il razzismo spiegato a mia figlia (1998): domande e risposte all’interno di un dialogo tra una fanciulla che non riesce a capire fino in fondo quello che sta accadendo attorno a lei e un padre che non si nasconde dietro i silenzi. E, che cerca con attenzione dentro di sé le parole per poi rispondere cercando la semplicità e la chiarezza.

Il dialogo così si dipana affrontando le grandi "crisi" della contemporaneità come possono essere il rapporto tra mondo arabo e Occidente, l’immigrazione, il fondamentalismo islamico, il contrasto tra religione, tradizione e modernità.

A fare da filo conduttore al "botta e risposta" la convinzione che non ci si debba mai nascondere dietro giri di parole, soprattutto con i più giovani. La convinzione che la realtà, per quanto nuda e cruda, valga sempre più di qualsiasi omissione o ipocrisia.

Ma la verità, secondo Ben Jelloun, è figlia della conoscenza, dell’informazione, di istruzione ed educazione alla cittadinanza perché queste sono gli strumenti con cui combattere e sconfiggere definitivamente i seminatori di odio e di menzogna, gli oscurantisti, i violenti.

Quei "falsi profeti" che si nascondono dietro distorsioni della religione e dell’ideologia per minare la nostra democrazia, il nostro umanesimo, i nostri diritti e garantirsi il potere.

Roberto Roveda

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