Il trekking per disabili è una sfida possibile, anche nel Sulcis. E anche per chi è colpito da gravi menomazioni fisiche. Esistono tempi e modi per scoprire i più suggestivi e antichissimi panorami e questo lo dimostra l'esperienza di Lino Cianciotto, 60enne di Fluminimaggiore, guida naturalistica, fotografo, sub, trekker, climber, nuotatore.

Da 9 anni privo della gamba destra (ha una protesi) a causa di un incidente, Ciaciotto è stato protagonista a Carbonia di un convegno organizzato dal Museo Paleontologico sul patrimonio geologico del Sulcis.

Il 60enne ha rilanciato un messaggio di speranza nei confronti di quanti, colpiti da disabilità, sono costretti a riprogrammare la propria passione per le lunghe camminate. “Questo cambio di mentalità - racconta Cianciotto, autore di guide pratiche e protagonista di avventurose escursioni come la traversata in canoa dalla Nurra e Carloforte - sta anche nelle parole: non parliamo più di difficoltà ma di livello di impegno: la mia protesi mi ha permesso di capire come rendere accessibili i luoghi”.

Un patrimonio naturalistico immenso, e che risale fino a 500 milioni di anni or sono, e che può essere a disposizione, con appositi sentieri, anche di chi ha disabilità motorie e non è un caso se al convegno hanno preso parte le associazioni Sardegna Accessibile e Uniti Oltre.

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