Sono passati 21 anni dal rogo che, l'11 aprile 1997, danneggiò la Cappella della Sindone di Torino.

E oggi e dopo un lungo restauro, l'opera di Guarino Guarini riapre finalmente alla città e all'Italia.

"Sentiamo tanta emozione ma anche responsabilità", il commento del sindaco Chiara Appendino. "Il mio auspicio è che le generazioni più giovani si avvicinino e comprendano il valore di questo straordinario patrimonio".

L'intervento ha riguardato l'intero edificio, con la sostituzione di oltre 1.400 elementi di marmo, il consolidamento e l'integrazione materica di 4.000 componenti, l'inserimento di nuove catene in acciaio, il consolidamento delle murature, il rifacimento delle coperture e dei serramenti e l'inserimento degli impianti di illuminazione e sicurezza.

"Una grande sfida tecnica e di immaginazione", ha spiegato Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali di Torino, durante la cerimonia che si è tenuta al Teatro Regio. "Vogliamo celebrare la rinascita di un'opera stupefacente e unica".

Sin dalla sua progettazione nei primi anni del Seicento, voluta da Carlo Emanuele I di Savoia, la Cupola era destinata a ricoprire un ruolo centrale per la città. Il re aveva infatti ordinato nel 1607 a Carlo di Castellamonte di costruire una Cappella degna di ospitare il sacro lenzuolo, posseduto dalla casata fin dal 1453.

L'opera verrà completata nel 1682 con un'architettura spettacolare dotata di sei livelli di archi sovrapposti che si riducono fino a convergere nella stella/sole in pietra al cui centro spicca la colomba dello Spirito Santo.

L'unico elemento ancora coperto da ponteggi rimane oggi l'altare di Antonio Bertola che dal 1694 al 1993 ha ospitato la Sindone. Per poterlo ammirare occorrerà ancora qualche mese.

(Unioneonline/v.l.)
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