«Ognuno di noi ha la possibilità di lasciare una traccia positiva di sé nella memoria altrui. Fatte che la vostra impronta non sia lasciata nella sabbia scolpendovi come dei vili codardi».

E’ l’appello dell’artista nuorese, Nicola Urru, lanciato dallla spaiggia di Platamona, dove ha scolpito l’immagine di sabbia di Alex, il cane massacrato di botte da un gruppo di ragazzini la notte del 31 agosto a Bono, durante i festeggiamenti di San Raimondo.

Un tributo in memoria del povero animale, sordo e cieco, morto dopo tre giorni di agonia, pestato davanti ad alcune persone presenti nella piazza centrale. Il messaggio è chiaro e profondo. L’invito è quello di abbandonare comportamenti omertosi. «Putroppo questo silenzio che ci allontana dalle nostre responsabilità è simile ad un veleno che si insinua nell’esistenza individuale e sociale annichilendo, di giorno in giorno, lo slancio vitale di ogni singolo individuo e, di conseguenza, e del corpo sociale in cui inserito».

Nella scultura di sabbia, il litorale di Sorso, la rappresentazione del cane tra chi gli porge la mano e chi si prepara  ad aggredirlo con crudeltà. 

© Riproduzione riservata