È primavera nella Marralee Valley, in Australia del Sud. È zona di vigneti e il Festival del vino illumina il buio con le luci delle giostre e lo accende di un’allegra confusione. L’agente federale Aaron Falk si trova nella zona in vacanza, perché il collega Greg Raco e sua moglie Rita l’hanno scelto come padrino di battesimo del loro bimbo. Charlie, il fratello di Greg, si occupa della cantina di famiglia e partecipa all’evento come produttore. Ma l’atmosfera festosa è incrinata da un mistero rimasto irrisolto: la scomparsa di Kim Gillespie, che proprio durante il festival dell’anno prima ha abbandonato nel passeggino la sua bambina, Zoe, di appena sei mesi, per sparire senza lasciare tracce. Il marito, Rohan, non crede possibile che la donna se ne sia andata così. E nemmeno Zara, la figlia che Kim ha avuto da Charlie sedici anni prima.

Nonostante si trovi nella zona per una vacanza, Falk non può che dar retta al suo istinto di segugio. Così quella che dovrebbe essere una pausa della routine investigativa diventa una mappa di piste da seguire. Come sempre quando si tratta di esseri umani, l’apparenza inganna. E ci vuole un punto di vista diverso, uno sguardo acuto e penetrante, per riconoscere la verità.

“Dopo questo esilio” (Bompiani, 2023, Euro 19, pp. 450. Anche Ebook) rappresenta il terzo ritorno sulla scena dell’agente federale Aaron Falk dopo i bestseller “Chi è senza peccato”, da cui è stato tratto l’omonimo film con protagonista Eric Bana, e “La forza della natura”. Un ritorno che la scrittrice australiana Jane Harper costruisce come un grande puzzle che i protagonisti – e Falk su tutti – devono rimettere insieme per scoprire non solo la verità che si cela dietro la scomparsa di Kim Gillespie, ma anche dietro una morte misteriosa avvenuta qualche anno prima, sempre in concomitanza del Festival di Marralee Valley.

A mano a mano che il puzzle si compone e gli abitanti della piccola comunità di Marralee – tutte persone legate tra loro da amicizia, parentele, solidarietà sociale – aggiungono particolari a quanto Falk già conosce diventa sempre più evidente che alcuni pezzi non si incastrano alla perfezione. Altri sono addirittura mancanti. Per l’agente federale e per il lettore diventa quindi impossibile non porre nuove domande, non scandagliare nuove ipotesi in un crescendo di suspence che Jane Harper gestisce con consumata abilità aiutata da una prosa ricca di atmosfera ma anche di dettagli, sempre fluida e avvolgente. Tutti fattori che contribuiscono a costruire un thriller dai tratti claustrofobici e sottilmente inquietanti nonostante il solare splendore delle campagne coperte di vigne dell’Australia.

Un thriller che ci conferma una volta di più che tutti possiamo arrivare a commettere gesti estremi se non valutiamo in fondo le conseguenze delle nostre azioni e delle nostre scelte. Soprattutto quelle che ci appaiono sul momento insignificanti.

La copertina
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