Gli indizi per capire che “si scherza” ci sono tutti. Ma a certa parte del "popolo del web” (l’utilizzo dell’espressione abusata è voluto) non bastano. Così ecco che si scatena, il suddetto “popolo”, contro l’ennesimo straniero che ai suoi occhi (disattenti) viene in Italia a scrocco e rifiuta di rispettare le regole. Arrivando financo a chiedere le dimissioni del governo Meloni “altrimenti me ne vado”.

Problema. Lo straniero è straniero, e questo è giusto. Ed è pure nero: altra verità inconfutabile. La sua foto, con tanto di cartello  tra le mani (palesemente e malamente disegnate)  contro l’esecutivo nazionale italiano, però è stata pubblicata sulla pagina satirica “Non cielo dicono”. Già questo, il nome,  sarebbe sufficiente a far suonare un campanello d’allarme. Ma quello che sono abituati a pensare che i poteri forti “non cielo dicono” non lo sentono trillare forte. 

Pare, però, che non abbiano avuto un’infanzia, un’adolescenza o una gioventù. Perché lo straniero (sempre  suddetto) è nientepopodimenoché Lawrence Tureaud. Che, detto così, potrebbe non risolvere. Ma quella cresta, quei muscoli, quell’espressione: nell’immagine c’è Mister T. Attore e wrestler. Ossia P.E. Baracus  dell’A-Team. Ma anche Clubber Lang,  sfidante di Sylvester Stallone in uno dei tanti Rocky, il terzo. 

"Vai, vai, bello e ti ho fatto pure un complimento. Smammaaaa”, commenta una utente che non se ne accorge. Un caso isolato? No. Perché c’è anche “Ti accompagnano.Noi”, scritto così, e “Ce ne faremo una ragione”, e "Speriamo presto”. Solo alcuni esempi, tra tanti. 

Ovvio, non sono tutti così. Il post ha preso vita anche perché a commentare, e a divertirsi, ci sono anche coloro che sbeffeggiano gli altri – tanti –  che hanno abboccato. Un esempio:  “Ci vuole una Sberla, per questo”. In riferimento (spiegazione per utenti di cui sopra) a un altro personaggio dell’A-Team. Sberla, per l’appunto. Anche questo è il bello dell’internet. E quello degli amministratori della pagine è “un piano ben riuscito”. 

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