Con le sue conversazioni da dieci anni ha riportato la storia al suo fascino quotidiano facendo riscoprire una città che l'abitudine dà per scontata e portando fuori dalle aule ricercatori, storici, geologi, medici, tecnici e abitanti: è così che la Scuola civica di storia di Iglesias continua a sorprendere.

Giovedì alle 21 in piazza Municipio appuntamento con Giampiero Vacca e "Ugolino e gli altri. Storie di aquile, di chiese e di castelli ad Iglesias tra Duecento e Trecento".

"Non si parla solo di luoghi ma di persone - spiega Grazia Villani, che da volontaria insieme a Sebastiano Forteleoni, coordina il ciclo di conversazioni - una microstoria da scoprire e raccontare anche con un linguaggio che riporti la cultura a quello che è: interessante".

Iglesias è analizzata in ogni aspetto: l'avventura è stata aperta a giugno dai medici Nuccio Guaita e Pietro Greco con "La lotta alla tubercolosi a Iglesias", mentre a luglio Damiano Vacca e Simone Cara hanno analizzato i tempi in cui era la capitale del lavoro.

Il futuro?

A settembre alle 19 (il 7 in sala Branca) Paolo Cau parlerà di un turista speciale, Francesco d'Este, mentre il 28 all'Archivio storico comunale Luciano Ottelli accompagnerà in "Una passeggiata lungo i sentieri della memoria".

Il 28 ottobre Sebastiano Forteloni farà "l'autopsia" alla vicenda del conte Ugolino, Fabio Manuel Serra presenterà "Il ruolo di Iglesias nel primo parlamento di Villanova" il 23 novembre in sala Lepori e Grazia Villani chiuderà il 14 dicembre al Minerario con "Alla ricerca di Iglesias che non c'è più".

La Scuola civica di storia di Iglesias ormai è una formula iglesiente riprodotta anche oltremare.

Tutto è gratis (relatori e ricerche sono donate) ed era partito da un'idea dell'assessore alla Cultura Cinzia Guaita e del sindaco Pierluigi Carta: creare una serie di conversazioni estive che, nell'informalità di una chiacchierata in una piazza, fornissero a operatori e ristoratori qualche informazione e curiosità in più per i turisti.

È piaciuta a tutti, tanto da diventare una vetrina attesa e, negli anni successivi, con l'assessorato guidato da Luigi Biggio, si è destagionalizzata ed è stata operativa anche in inverno.

È stata assimilata spontaneamente come identitaria dellla città: è riuscita a sopravvivere anche quando la politica ha dato forfait: in periodo commissariale l'hanno portata avanti volontari.

Il pensiero ora va ai giovani: "Si sta cercando di coinvolgere le scuole e speriamo di riuscire a pubblicare gli atti".
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