La pandemia da Covid-19 spegne i fuochi di Sant'Antonio Abate che animano le piazze dei paesi della Sardegna centrale, quando intorno ai falò, il 16 e il 17 gennaio, fanno la prima uscita le maschere barbaricine aprendo così i festeggiamenti del Carnevale.

Il divieto arriva dal decreto del Governo che, con il dilagare della variante Omicron, ha imposto una stretta sugli eventi ritenuti a rischio, decretando lo stop anche per feste in piazza fino al 31 gennaio.

I sindaci del Nuorese faranno rispettare il divieto, ma a malincuore: "Le misure sanitarie sono necessarie ma lo stop al Carnevale è un colpo per l'economia locale".

Luciano Barone, sindaco di Mamoiada, paese dei Mamuthones, ha già annullato le manifestazioni. "I fuochi e le maschere sono un attrattore fortissimo per il paese, ma purtroppo dobbiamo far rispettare la legge", spiega. “Da noi non ci sarà nessun tipo di celebrazione anche per la condizione difficile sul fronte contagi in paese e dubito che la situazione si possa recuperare a febbraio. Per la nostra economia che vive di turismo culturale è un grosso danno anche perché i ristori, previsti per il turismo balneare e per la montagna, non ci sono per questi operatori. Abbiamo 38 cantine del vino, diversi musei, bar, ristoranti, B&B, artigiani, che non lavoreranno. Per questo sto sollecitando la Regione affinché si trovino dei ristori anche per questi lavoratori".

È dello stesso avviso Marco Ziranu, primo cittadino di Orani, paese della maschera di Su Bundu: "Non farò un'ordinanza per annullare i festeggiamenti di Sant' Antonio perché esiste già il decreto governativo che vieta le feste in piazza - chiarisce - In questo tipo di eventi dove ci sono assembramenti c'è un rischio sanitario enorme e sono impossibili i tracciamenti. In paese dopo le festività sono esplosi i contagi e con i festeggiamenti di Sant'Antonio il virus dilagherebbe. Certo è che questo nuovo stop penalizza le nostre attività economiche che hanno bisogno di essere indennizzate".

I Boes e Merdules di Ottana invece potrebbero uscire senza creare assembramenti: "Non faremo nessuna manifestazione ufficiale ma questo non potrà bloccare l'uscita spontanea delle singole maschere - afferma il sindaco del paese Franco Saba - Ci sono molti imprenditori e artigiani stanchi di fare la fame, stiamo parlando di manifestazioni che sono il punto di forza della nostra povera economia e che in tempi pre-covid per il carnevale radunavano dalle 10 alle 15mila persone". “Noi sindaci al di là di ribadire i divieti non possiamo fare molto - conclude Saba - così come non possiamo tappare i buchi di Regione e Governo che non prevedono ristori per queste categorie di lavoratori".

I festeggiamenti sono annullati anche a Bolotana, dove si terranno solo i riti religiosi ma non ci sarà l'accensione del "Fogulone". 

(Unioneonline/v.l.)

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