Dopo anni di lavoro ora è tutto pronto per il taglio del nastro. Santa Giusta sta per accogliere l'altorilievo in ceramica che ricorderà il Sinodo che nel 1126 aveva riunito qui i vescovi sardi e un legato pontificio: un evento di grande importanza per la nascita dei primi codici della Chiesa sarda.

L'opera, che verrà inaugurata venerdì prossimo 4 settembre alle 11, sarà installata davanti al Centro polivalente. Lunga 12 metri, è alta circa tre. La firma è di tre ceramisti locali che insegnano al Liceo artistico di Oristano: Adriana Baschieri, Pierpaolo Argiolas e Stefano Merli.

Poco prima della cerimonia di inaugurazione, alle 9,30, nella basilica del paese, verrà presentato anche il volume "Il Concilio di Santa Giusta del 1226". Un importante pezzo di storia di Santa Giusta raccontato in un libro, frutto del sapere di tre studiosi che a titolo gratuito hanno riscritto l'opera dedicata al primo Sinodo dei vescovi della Sardegna avvenuto appunto a Santa Giusta 894 anni fa, con l'utilizzo di materiale documentale frutto di ricerche proprie. Si tratta di una sorta di Carta de Logu della chiesa dove vengono elencati i codici comportamentali. È stato il sindaco Antonello Figus a chiedere all'archeologo Momo Zucca e ai professori dell'Università di Cagliari Antonio Piras e Enrica di Martino di riproporre a modo loro quell'importante manoscritto originale attualmente conservato nella biblioteca universitaria di Cagliari. Ne verranno stampate circa 500 copie che poi verranno distribuite alle Università, ai centri di ricerca e alle famiglie del paese che desiderano avere in casa un pezzo della storia di Santa Giusta.
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