Saboris Antigus, quarto appuntamento a Siurgus Donigala
Appuntamento domenica 27 novembreSiurgus Donigala è il quarto paese ad aprire lo scrigno dei suoi tesori per Saboris Antigus 2022: domenica 27 novembre i suoi abitanti saranno pronti ad accogliere i visitatori per le vie del centro storico, con i laboratori nelle case tra il ricamo e la tecnica dell'uncinetto, la lavorazione della pasta fresca e quella del formaggio e del miele. E ancora le mostre dei costumi e degli argenti, e la sfilata delle maschere tradizionali, Is Scruzzonis.
Siurgus Donigala è una delle porte d’accesso alla zona dei laghi del bacino del Flumendosa con la presenza del Lago Mulargia, un grande invaso artificiale realizzato alla fine degli anni ‘50 del Novecento. Il Lago Mulargia è una vera oasi di pace, con le acque cristalline e la flora e la fauna tipiche dell’ecosistema lacustre. Il modo più suggestivo per ammirarlo sarà l'escursione sul battello prevista nel programma di Saboris Antigus, con i bus navetta in partenza da piazza Europa.
Il paese si è sviluppato attorno al villaggio nuragico che oggi sorge al centro del paese, con una continuità abitativa che dura da più di 3500 anni. Il territorio dunque, frequentato già nel Neolitico, è ricco di testimonianze archeologiche. Passeggiando per le vie del centro abitato, il visitatore si troverà di fronte a Su Nuraxi dove, all'interno della sua Torre è stato rinvenuto un sepolcro bizantino, mentre sulle sue mura si sovrappongono edifici romani.
Oltre alle eccellenze enogastronomiche che si possono degustare durante la giornata, sia nei vari punti di distribuzione, sia partecipando ai laboratori, ci si può immergere nella storia e nelle tradizioni popolari di cui Siurgus è ricca. La credenza popolare pastorale e contadina, diventata una leggenda tramandata nei lustri, racconta che tra le campagne si aggiri su Scruzzoni, un animale mitologico che alcuni associano a un serpente, altri a un geco, o un drago dalle sette teste con una croce sulla fronte. La maschera che gli Scruzzonis portano sul volto, realizzata in pero selvatico, ha un aspetto demoniaco e inquietante: sul dorso della pelle bianca di pecora è posta una striscia verticale nera che ricorda la coda del serpente.
Sempre a Siurgus Donigala, da visitare è la chiesa di Santa Maria, edificata in epoca giudicale e ricostruita agli inizi del Seicento. Punto di arrivo di un rito religioso molto particolare, che si celebra l'otto settembre, in occasione della festa di Santa Maria quando gli abitanti del paese partecipano a una suggestiva processione in cui si portano a spalla gli antichi e pesanti ceri votivi, provenienti anche dai Comuni del circondario. Tra i ceri, realizzati in cera d’api, ce ne sono alcuni risalenti addirittura al XVII secolo. La festa di Santa Maria a Siurgus Donigala è anche un’occasione per apprezzare suonatori di launeddas, gare di poesia e spettacoli musicali.