Cosa succede quando le città non sono più solo luoghi fisici ma anche specchi delle disuguaglianze che viviamo ogni giorno? È questa la domanda al centro delle “Giornate di Studio: Femminismi e Ingiustizie Spaziali”, che si terranno giovedì 16 e venerdì 17 gennaio a Palazzo Cugia, sede della Scuola di Architettura di Cagliari. Un’occasione rara per interrogarsi sul legame tra gli spazi che abitiamo e le strutture di oppressione che spesso li caratterizzano.

La due giorni sarà un vero e proprio laboratorio di idee, in cui esperti di varia estrazione esploreranno come il patriarcato, il razzismo e la disabilità non solo segnino la vita quotidiana ma definiscano anche il nostro rapporto con l’ambiente urbano. Le disuguaglianze di genere e classe, i processi razziali e il colonialismo non sono soltanto temi astratti, ma realtà quotidiane che si intrecciano con le forme e le pratiche dello spazio in cui viviamo.

Si inizia giovedì mattina con il tema “Pratiche di cura e di lotta nello spazio urbano”, una riflessione sulle modalità di resistenza e solidarietà che emergono nei contesti urbani. A seguire, un focus sulle “Prospettive femministe per la città di Cagliari”, in cui si discuterà come la città possa diventare un luogo più inclusivo e attento alle necessità di tutte le sue abitanti. Il pomeriggio del 16 gennaio si sposterà sul colonialismo e le resistenze anticoloniali, un’occasione per esplorare le radici storiche delle disuguaglianze spaziali e sociali.

Venerdì, si entrerà nel vivo del dibattito con temi altrettanto provocatori: “Mobilità e immobilità entro e oltre il confine”, per riflettere su come le infrastrutture urbane influenzino le possibilità di movimento e di accesso ai diritti. La giornata si concluderà con un incontro su “La città autistica”, un’analisi sulla progettazione urbana inclusiva e sulle barriere fisiche e psicologiche che ancora oggi impediscono una vera accessibilità.

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