L’ultimo servizio attivato, è efficiente e sembra pure parecchio richiesto. “Chiamo dall’ufficio miracoli. Sto esaminando la sua pratica”: dall’altra parte della cornetta c’è Gesù (di Cagliari), all’anagrafe Matteo Siddi.

Una sorta di messia del web che non moltiplica pani e pesci, ma con i follower va decisamente alla grande: cercano in lui conforto e risposte per i bisogni più disparati. Tipo Francesca, che desidera l'amore della vita, Efisio meno romantico mira alla PlayStation 5 e Mattia chiede la grazia per superare l’alcol test. Niente giudizi, ovviamente, ma sui fioretti fatti non si transige. Così può capitare che anche a distanza di sedici anni arrivi la chiamata dall’alto per regolare i conti.

La conversione

Dentro le vesti impegnative e ambiziose di Gesù sembra starci piuttosto comodo: «È bello, sento tantissimo affetto», dice Matteo, che, superato lo scoglio dei trentatré anni ha appena festeggiato i quaranta e nel mondo reale fa il tabaccaio la mattina; la sera il cantante, attore e maestro di recitazione. «Non so perché, ma la mia vita è in qualche modo sempre stata legata alla figura di Gesù: quando era ragazzino mi dicevano che la mia voce era perfetta per interpretarlo», racconta lui che non è cattolico né credente. Poi la folgorazione: «Nel 2009 vidi il recital Jesus Christ superstar. Me ne innamorai, tanto che poco dopo trovai una compagnia teatrale locale che mi prese proprio per interpretare Gesù». Nei panni di Maddalena c'era Roberta, oggi sua moglie: un'altra strana coincidenza di un cammino che dopo poco lo ha portato ad aprire la pagina Facebook “Gesù di Cagliari”.

Fedeli virtuali

Capelli lunghi e neri, fisico esile e un’anima rock ben nascosta. È invece decisamente manifesta la sua bravura: accompagnata dalla giusta dose d'ironia e genialità l’hanno portato a raggiungere oltre 123mila fedeli - laici - su Facebook, e a più di 100mila su YouTube. D’altronde si sa, le vie del signore sono infinite. E Matteo, dal suo esordio nelle vesti di Gesú, le sta percorrendo tutte: ha iniziato con i meme ispirati alle sacre scritture, rivisitate e proposte in chiave decisamente ironica nel web, con un mix tra italiano e sardo. Un successo sin dall’inizio, cresciuto nel tempo a suon di like e commenti entusiastici nei vari social, dove tra l’altro ha affinato l’arte, continuando però a offrire anche preziosi consigli per vivere meglio. In repertorio c’è ad esempio il meme che riguarda l'ultimo giorno dell'anno, dove Gesù parla ai suoi discepoli: «E il 31 ricordatevi di non essere unfrati, perché chi è a mazzabrutta a Capodanno è a mazzabrutta tutto l’anno».

Pirri e i miracoli

Una presenza costante del web, che anche nei giorni tristi della pandemia ha tenuto compagnia dimostrando di sapersi adattare ai tempi. Così, in pieno Covid, nel passaggio dalla zona rossa alla semilibertà, ecco che nella sua pagina è comparso Gesù: «Oh, da lunedì zona gialla, tocca a pettinarsi di nuovo». E poi c’è Pirri, abbastanza ricorrente nelle vignette e negli sketch anche col personaggio di Stuart Arrodu, un improbabile calciatore pirrese: «Tommaso, zio Gesù te l’ha già detto un sacco di volte. Non picchiare gli altri bambini se sono di Pirri non ne hanno colpa». Immancabile anche un richiamo al cantiere infinito di via Roma: «Ma davvero la lasciate chiusa fino a luglio? Però ditelo che è colpa vostra, se la prendono tutti con papà». In ultimo l’attivazione dell’ufficio miracoli, dove Matteo appare sullo schermo con una tunica bianca e rossa, e finge col telefono in mano di chiamare i fantomatici fedeli che hanno chiesto una grazia promettendo in cambio fioretti non mantenuti. E siccome la parola è sacra, prima o poi arriva qualcuno a regolare i conti.

Sara Marci

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