Dio nella Scienza? Una nuova, avvincente prospettiva tra fede, spiritualità e sapere
L’analisi di Michel-Yves Bolloré e Olivier BonnassiesPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Negli ultimi secoli religione e sapere scientifico hanno fatto spesso a pugni. Anzi, inutile negarlo, molte scoperte della scienza hanno messo in crisi in maniera profonda le tradizioni religiose. È un fenomeno che conosciamo bene in Occidente dove laicismo, secolarismo, materialismo e anche ateismo si sono progressivamente diffusi nella società trovando spesso le loro radici in quelle scoperte scientifiche che di fatto hanno smantellato la fede assoluta (e cieca) nelle Sacre scritture.
Il risultato è stato un progressivo allontanamento tra fede e scienza, tra religione e ragione. Si sono formati degli schieramenti ideologici per cui i fautori del sapere scientifico spesso vedevano (e vedono) in ogni nuova scoperta la prova provata dell’assenza di ogni aspetto divino e trascendente nell’esistenza umana. In risposta la religione a volte ha preso posizioni intransigenti, negando valore a quanto la scienza dimostrava.
Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies nel loro poderoso (612 pagine) “Dio. La Scienza. Le prove” (Sonda, 2024, Euro 24,90. Anche Ebook) riaprono la partita tra fede e scienza puntando su un approccio sorprendente, perché rigorosamente scientifico e razionale. Ripercorrono, infatti, le grandi scoperte scientifiche degli ultimi centocinquant’anni - dal Big Bang come spiegazione dell’origine dell’universo fino alla teoria della relatività di Einstein, passando per la scoperta del Dna e il tracciamento del genoma umano – per mostraci come nulla sia definitivo e definito, sia in ambito scientifico, sia in ambito religioso. Per esempio, non c’è ancora nessuna prova provata che non ci sia stato un principio creatore che abbia dato inizio e abbia “progettato” ogni cosa. Anzi… solo 100 anni fa tutti gli scienziati pensavano che l’Universo fosse eterno e stabile, mentre oggi sappiamo che ha avuto un inizio, avrà una fine, è in espansione e proviene da un Big Bang. Questo punto solleva, per gli autori, la questione di un Dio creatore. La scoperta della regolazione fine dell’Universo, che rende possibile l’esistenza degli atomi, delle stelle e della vita complessa, è un secondo punto chiave che solleva anche la questione della sua origine.
Tutti gli studi sull’origine della vita dicono che essa è nata miliardi di anni fa e che si è sviluppata da materia inerte, salvo che nessuno è riuscito a spiegare come questo processo straordinario sia potuto cominciare. In un linguaggio accessibile a tutti, gli autori offrono quindi un’affascinante panoramica delle prove scientifiche dell’esistenza di Dio. Vengono così portate alla luce evidenze razionali convergenti, in campi indipendenti, che gettano una luce nuova su questioni cardine che riguardano le nostre origini e quelle dell’universo in cui viviamo. Si arriva a una risposta definitiva? Gli autori la suggeriscono, naturalmente. Non tirano indietro la mano dopo aver gettato il sasso nello stagno e questo è quello che ci aspettiamo da un libro sincero, schietto, rigoroso dal punto di vista filosofico e scientifico.
Come scrivono al termine della presentazione del volume: «In definitiva Dio esiste o non esiste: la risposta può essere soltanto binaria. È un sì o un no. Finora solo la nostra mancanza di conoscenza ha potuto porsi come ostacolo. Tuttavia, l’acquisizione di una grande quantità di prove convergenti, allo stesso tempo numerose, razionali e da ambiti del sapere diversi e indipendenti, getta una luce nuova e probabilmente decisiva sulla questione».
La copertina