Con “La ragazza senza radici” edito da Garzanti, la scrittrice Cristina Caboni si aggiudica la nona edizione del Premio nazionale eno-letterario Vermentino. La premiazione al Museo Archeologico di Olbia.

“Vincere questo importante premio mi rende felice ed emozionata – ha detto l’autrice –. Racconto la forza delle donne con la metafora della vite che si spoglia in autunno e  poi rinasce  in primavera. L’idea da un legame con la terra che ho da apicoltrice e poi dall’ispirazione, tratta da un documentario, di un vino sardo che emerge dalle acque”.

Nel romanzo una donna senza radici, l’altra cerca suo figlio: Caboni rende omaggio  alla comunità di Fertilia che negli anni ‘50 si strinse intono agli esuli del Venezia Giulia. “E’ intorno a questi gesti di grande amicizia e accoglienza che si cambia il mondo”. Durante la cerimonia, presentata con la consueta ironia da Neri Marcorè, lunghi applausi alla scrittrice che ha conquistato più volte la cima delle classiche, segno dell’affetto dei lettori ma anche della stima della nuova generazione di scrittori, come Clizia Fornasier, in sala vincitrice della menzione speciale  per l’ultima opera “Volevo sognarmi lontana”, edito da Harpercollins.

“A chi si approccia alla scrittura consiglio sempre, come ho fatto io – conclude la Caboni -  di diventare prima dei grandi lettori e di leggere di tutto”. Il Premio cresce per importanza e partecipazione; questa edizione è stata presentata a Milano, davanti a un parterre di editori, book influencer, giornalisti e librai.

“Il Premio è stato un importante esperimento culturale e di conoscenza del territorio – ha detto l’assessora alla cultura del Comune di Olbia e membro della giuria, Sabrina Serra – i vincitori sono stati scelti anche per le emozioni trasmesse e non solo per la qualità della scrittura. Fondamentale sarà continuare a collaborare con le scuole”. Anche in questa edizione, infatti, il Premio, promosso dalla Camera  di Commercio di Sassari con i Comuni di Olbia e Castelnuovo Magra, ha visto la, sempre più numerosa, partecipazione degli studenti del Liceo Classico- Linguistico “A.Gramsci” che nella cerimonia finale hanno messo in mostra il lungo lavoro, guidato dall’attore Daniele Monachella, realizzato sui libri finalisti: dai reading letterari ai booktrailer con musiche originali, alle interviste agli scrittori.

“Il  Premio eno-letterario “Vermentino” resta un elemento cardine non solo per lo sviluppo territoriale che deve diversificare ma anche l’occasione per dimostrare quanto la cultura può essere importante e contribuire alla crescita di un territorio. Quest’anno la nona edizione ha dimostrato una volta di più quanto le case editrici e gli autori tengano a prendere parte al nostro Premio – ha dichiarato Stefano Visconti, presidente della Camera di Commercio di Sassari -  Non a caso l’interesse è sempre crescente e la reputazione di questo Premio è più che mai consolidata in ambito nazionale ed è pronta ad aprirsi anche a realtà editoriali straniere”.

Gli altri riconoscimenti: menzione speciale a Enrico Beccastrini per “DOCG: di origine criminale garantita” (Carmignani editori);  Premio Territorio ex aequo a Franco Faggiani, “Basta un filo di vento” (Fazi Editore) e Ludovica Elder, “I vestiti della domenica”( Piemme) e infine il neonato riconoscimento alla narrativa straniera che va a Laure Gasparotto e Alain Grillot per “Intrecci di vite” ( Edizioni Ampelos).

“Tutti i libri rappresentati hanno il filo conduttore delle radici, del tempo e del coraggio – ha sottolineato la presidente del Premio, Maria Amelia Lai – Noi siamo plasmati dalle nostre radici ma poi siamo definiti dalle scelte che facciamo. La Camera di Commercio ha scelto di istituire questo Premio per raccontare non solo la Sardegna ma le vite di tutti i territori”.

Le conclusioni affidate a Pietro Esposito, ideatore dell’evento: “Sono molto orgoglioso che abbia vinto, per la seconda volta nella storia del concorso, una scrittrice sarda – ha affermato il segretario generale della Camera di Commercio  -. Ringrazio tutti coloro che in questi mesi hanno lavorato per giungere alla cerimonia di oggi”.

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