Parco Asinara e Federparchi insieme per difendere il mare dai rifiuti
Intesa tra le aree protette italiane per sensibilizzare sulla lotta all’inquinamento e sulla tutela dell’ecosistemaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Intesa fra tre aree protette nazionali – Asinara, Cinque Terre e Arcipelago Toscano - per sensibilizzare tutti i portatori di interesse sui temi della conservazione del capitale naturale marino e della lotta all’inquinamento.
Il progetto “Life a Mar” relativo a siti di interesse comunitario è stato oggetto di un incontro a Roma presso Federparchi, organismo rappresentato da Francesco Carlucci, Maria Villani e Corrado Teofili e, per il Parco Nazionale dell’Asinara, dal commissario Giovanni Cubeddu, dal direttore Vittorio Gazale e dalla referente Annamaria Masala.
Tra i temi discussi l’inquinamento delle acque e delle coste ad opera di rifiuti marini, plastica, attrezzi da pesca abbandonati, una delle principali minacce per l’ambiente marino.
IL PROGETTO – A trent’anni dalla creazione della rete Natura 2000 voluta dai paesi mediterranei dell’Unione europea, infatti, queste aree sono ancora poco conosciute, soprattutto per l’ambiente marino. «Le informazioni sui siti di interesse comunitario sono di difficile accesso perché spesso contenute in siti istituzionali - sottolineano il commissario e il direttore del parco, Giovanni Cubeddu e Vittorio Gazale - poco diffuse e comprensibili perché legate a termini scientifici, piani di gestione spesso sulla carta e con poche informazioni sui regolamenti».
Oggetto del progetto anche le pratiche di pesca non sostenibili, con un impatto diretto su specie e habitat e pressioni sugli stock ittici. L’obiettivo è aumentare la conoscenza sul valore e le opportunità economiche offerte dalla Rete Natura2000 al fine di portare ad una maggiore cooperazione tra pescatori e gestori dei siti della Rete stessa, per garantire il rispetto delle regole e stimolare una importante partecipazione dei pescatori alle richieste di fondi a favore di una pesca sostenibile come ad esempio i fondi comunitari. Le conseguenze sono gli impatti derivanti da comportamenti non rispettosi dell’ambiente da parte di diverse categorie di visitatori, come i diportisti e i possibili danni causati dall’uso di ancore nei confronti delle praterie di posidonia oceanica.
TUTELA AMBIENTALE – «Life A Mar deve contribuire ad aumentare l’apprezzamento sociale di questi spazi e dei loro benefici – aggiunge il commissario Cubeddu - in termini di servizi ecosistemici e biodiversità, così come il loro valore turistico».
«Per una migliore tutela dei siti Natura 2000 è necessario non solo coinvolgere tutti i portatori di interesse, ma sviluppare strategie di conservazione, conoscenza e piani di gestione efficaci per ogni sito», spiega Gazale «pertanto occorre implementare le conoscenze scientifiche e tecniche sullo stato delle specie e degli habitat con piani di gestione efficaci».
LA CAMPAGNA – La campagna di comunicazione del progetto Life prevede adesso il coinvolgimento di numerosi stakeholders che hanno un impatto reale o potenziale, sia diretto che indiretto, su specie e habitat marini: pescatori, compagnie di navigazione, operatori economici, diportisti, subacquei, pescatori professionisti o ricreativi, enti gestori di aree protette e siti marini della Rete Natura 2000, residenti, turisti, fotografi naturalistici, velisti, educatori ambientali, guide naturalistiche, ricercatori, tecnici e ambientalisti. Il Parco Nazionale dell’Asinara è stato inoltre inserito all’interno di un nuovo progetto nel programma Interreg Next Med quale ente beneficiario di un’azione sull’economia circolare.