C’è un varco spazio-temporale, non segnalato e in pieno centro città. Più precisamente al civico 191 di via Roma, oltre un moderno e insospettabile ingresso: basta fare qualche passo per ritrovarsi dentro la riproduzione fedelissima di una capanna, al cospetto di una sacerdotessa con mantello e cappello a punta tipo Harry Potter. Col rumore dell’acqua in sottofondo e l’appuntamento immancabile con i giganti di Mont’e Prama. È la storia della civiltà nuragica sarda, probabilmente ancora troppo poco conosciuta, proposta con un format decisamente innovativo e capace di conquistare mezzo mondo: tutto certificato, nelle tante recensioni che su Tripadvisor piazzano Nuragica Museum Experience come miglior realtà museale di Cagliari.

La classifica

Primo gradino del podio, davanti al Museo archeologico nazionale, alla Cittadella dei musei, alla Galleria comunale d’arte e persino al Museo delle cere anatomiche. Americani, canadesi, tedeschi, svizzeri, brasiliani, spagnoli, polacchi e anche qualche australiano: i turisti arrivati nel capoluogo sardo premiano la cooperativa Sardinia Experience e apprezzano Nuragica. Una realtà itinerante nata nel 2017, che dopo aver attraversato mezza Sardegna, nel 2022 è arrivata persino al Museo archeologico nazionale di Napoli - su richiesta del suo direttore - e si è stabilizzata nella sede di via Roma, dove continua a collezionare consensi. Una vetrina d’eccezione per la civiltà sarda di 3500 anni fa. «Siamo nel 1800 avanti Cristo, è da qui che inizia il nostro viaggio»: informa Paolo Alberto Pinna, tour operator e ideatore di Nuragica insieme a Maria Carmela Solinas. È lui ad accompagnare i visitatori nel glorioso passato dell’Isola, spiegando ogni segreto di una storia poco conosciuta.

Viaggio nel tempo

Un’ora circa di visita, tra luci, suoni, passaggi segreti e dieci ambientazioni: si passa dall’epoca delle torri alla bottega dove prendono forma i bronzetti; ci sono le tombe dei giganti, i santuari e l’altare dove finisce l’era del bronzo. E poi la realtà virtuale immersiva: «La prima in Sardegna capace di far vivere un’epoca passata con tutti i suoi protagonisti», sottolineano con orgoglio i creatori di questo museo decisamente atipico, perché al suo interno ci sono soltanto riproduzioni: «Talmente perfette che sono in tanti ad allungare la mano per toccare i monumenti pensando siano veri». Una delle tante soddisfazioni per i sei soci, tutti privati, della cooperativa che ha deciso di scommettere nella cultura e nel turismo: «Le tante attestazioni dei visitatori di ogni parte del mondo ripagano i tanti sforzi e soprattutto ci consentono di restituire alla nostra storia una parte della dignità che merita».

La petizione

«Durante la tappa al Museo archeologico di Napoli, dove Nuragica è rimasta qualche mese, in tanti si sono stupiti della grandezza della nostra storia ritenendo immorale che non compaia nei libri di testo», raccontano i fondatori. Ne sono assolutamente convinti anche loro, tanto che nel 2019 hanno lanciato una petizione online per chiedere al ministero dell’Istruzione, al presidente della Regione e all’Ufficio scolastico regionale di attivarsi. Sono arrivati al Governo, cambiato dopo poco. Ma non si arrendono, e continuano a raccogliere firme per dare alla civiltà nuragica della Sardegna la rilevanza che le spetterebbe e un adeguato spazio nei programmi di studio. Per ora sono arrivati a quota tredicimila firme.

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