Nel dna dei sardi i geni delle popolazioni delle steppe asiatiche e dell'Iran
Secondo uno studio internazionale il 56-62% dei sardi proviene dal ceppo di epoca neoliticaUn nuovo studio internazionale che ricostruisce le dinamiche migratorie post-neolitiche nelle isole del Mediterraneo occidentale, e che rivela nuovi dati sulla storia genetica degli abitanti.
Nel dna dei sardi, così come in quelli degli abitanti delle altre isole mediterranee, sono in particolare stati identificati i geni delle popolazioni delle steppe asiatiche e dell'Iran.
La ricerca, nata dalla collaborazione tra ricercatori dell'Università "La Sapienza" di Roma, dell'Università di Vienna, dell'Università di Harvard, dell'Università di Firenze insieme alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, ha analizzato il patrimonio genetico di 66 individui preistorici per ricostruire la storia evolutiva delle antiche popolazioni delle isole del Mediterraneo, in particolare Sicilia, Sardegna e isole Baleari.
L'analisi del Dna antico di un gruppo di individui, risalenti a Neolitico, Età del Bronzo ed Età del Ferro, ha portato alla luce un modello complesso di migrazioni dall'Africa, dall'Asia e dall'Europa che varia in dinamiche e tempistiche per ciascuna delle isole del Mediterraneo.
La Sardegna rappresenta allo stesso tempo una storia a sé: gli antichi sardi provenivano dai primi agricoltori neolitici arrivati in Europa circa 8000 anni fa e mantennero le caratteristiche genetiche di quella popolazione fino alla fine dell'Età del Bronzo (1000 a.C.), anche se episodi di migrazioni marittime dal Nord Africa sono riscontrabili anche in epoche precedenti, come emerge dall'analisi di un individuo risalente alla seconda metà del terzo millennio a.C. risultato interamente di origine nordafricana.
Gli studi hanno stimato che attualmente il 56-62% dei sardi proviene dal ceppo di epoca neolitica. Questa percentuale evidenzia, insieme agli altri dati ottenuti, che anche la Sardegna, come le altre regioni d'Europa, sia stata un crocevia per importanti movimenti e mescolanza di persone, nonostante tale fenomeno si sia verificato in maniera evidente dopo il 1000 a.C. e la prevalenza dell'etnia neolitica nell'attuale popolazione sarda.
(Unioneonline/v.l.)