"Nessun accorpamento in vista per musei, parchi archeologici e immobili e complessi monumentali statali di Calabria e Sardegna".

Ad affermarlo, in una nota, i senatori Margherita Corrado e Gianni Marilotti, della Commissione Cultura di Palazzo Madama.

"La riorganizzazione del Ministero Beni Culturali (DPCM n. 76 del 19 giugno 2019), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale martedì 7 agosto, e che sarà in vigore dal 22, modificando il DM 23 dicembre 2014 recante 'Organizzazione e funzionamento dei musei statali' - aggiungono Corrado e Marilotti - cambia la denominazione 'Poli museali' in 'Direzioni territoriali delle reti museali' e ne riduce il numero, portandolo a dieci, mediante l'associazione di alcune regioni limitrofe in coppie. Gli uffici di Calabria e Sardegna, però, e per ovvie ragioni, continueranno a fare capo ciascuno alla propria Direzione, come già i rispettivi Poli".

Per i due parlamentari si è trattato di "una leggerezza nell'uso della punteggiatura nel comunicato stampa del Mibac", che "ha generato confusione, a causa dell'utilizzo della congiunzione 'e' in luogo del punto e virgola, ma gli atti ufficiali non lasciano dubbi e il conto totale assommerebbe a nove se Calabria e Sardegna fossero state unite".

"Nessun accorpamento - concludono - degli istituti e luoghi della cultura e altri immobili/complessi statali di territori fisicamente e culturalmente distanti, dunque. E nessuna ipotesi di trasferimento del personale dal Continente nell'Isola, né viceversa".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata