L’esempio del Friuli e della comunità ladina è emblematico: le lingue minori hanno spazio a scuola e i bambini che le apprendono sembrano avere una marcia in più. E’ uno degli aspetti emersi dal convegno di politica linguistica organizzato dal Comune di Carbonia e dallo sportello di lingua sarda e che ha visto la partecipazione di alcuni massimi studiosi della materia. Il convegno si inquadra nell’ambito dei due corsi (diretti da Guido Cadoni) di valorizzazione della lingua sarda che annoverano ben sessanta iscritti fra semplici cittadini e dipendenti comunali.

E ha già portato ad attività mirate nelle scuole Satta, Deledda-Pascoli e Gritti. Importante l’esperienza portata da Flavia Lardschneider sull’inclusione linguistica nelle valli del nord est in cui si parla italiano, tedesco e ladino. Importante l’apporto del glottologo Simone Pisano delle Università di Siena e Sassari, fautore di un corso interamente condotto in lingua sarda e secondo il quale emerge un ritorno dell’uso del sardo fra i giovani in particolare fra le donne.

Isabella Tore ha poi sottolineato la valenza di un sito di cui è co-fondatrice che fornisce materiale per lo studio della storia sarda. Il sostegno di Carbonia alla causa linguistica storica sarda sta diventando fondamentale da quando è stato aperto in Municipio un apposito sportello il cui progetto è diretto da Nicola Merche e che vede in campo l’operatore e linguista Enrico Putzolu.

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