La geniale arte di Antonio Marras sarà protagonista alla Fashion Week di Milano, la rassegna dedicata alle principali collezioni primavera/estate 2022 che, da oggi al 27 settembre, proietta l'Italia nell'olimpo della moda mondiale.

Oggi, quando si parla di haute couture nei cinque Continenti, tutti i maggiori player internazionali pensano alla Sardegna grazie alle creazioni dell'artista di Alghero che, oltre a stilista, è personalità eclettica che non manca di stupire con le sue trovate che scavano nell'animo e tracciano un solco profondo nella memoria.

Dopo la suggestiva sfilata tra i nuraghi in un cortometraggio che centrò l'obiettivo di meravigliare il pubblico mondiale in una passerella virtuale, l'unica possibile nel tragico inverno della pandemia, domani l'arte sublime di Antonio Marras sarà sempre mediata da una trasposizione cinematografica: un nuovo short film concepito in uno scenario apocalittico, quel Montiferru messo a ferro e fuoco da mani assassine che quest'estate hanno pensato di ferire tragicamente un territorio stupendo, ricco di un patrimonio boschivo di oltre 750 ettari bruciato per la quasi totalità delle sue specie arboree che da secoli rappresentano un patrimonio ambientale di enorme pregio.

Dopo aver girato delle riprese a metà agosto tra Badde Urbara, Santu Lussurgiu, passando per Ittireddu e il Nuraghe di Sant'Antine, Marras è stato folgorato dalla potenza immaginifica e dolorosa di una distesa così vasta di cenere in un luogo che dominava per la lussureggiante vegetazione.

Da questi sentimenti così rarefatti, come l'atmosfera di un manto nero che si distende a perdita d'occhio in un enorme bosco bruciato, è nata l'idea di ambientare la sfilata per la kermesse milanese, in modo che il mondo intero possa conoscere simili atrocità.

Domani alle 13, dunque, riflettori puntati su un nuovo capitolo del genio di Marras che non mancherà, come in ogni occasione, di stupire pubblico, addetti ai lavori, appassionati e far parlare in tutto il pianeta di un'Isola che è sempre capace di affascinare e far sognare da un capo all'altro della carta geografica, anche quando le sue ferite sono così attuali e ancora assai vivide nella memoria dei sardi.

L.P.

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