Applausi e tutto esaurito al Centro polivalente Migaleddu. Martis chiude le serate del Festival - l’ultima è prevista in trasferta a Nulvi il 29 novembre-, con due artisti che nella metamorfosi hanno scolpito il loro percorso, il primo nelle performance teatrali, la seconda nella musica d’autore.  È tornato a Martis, presentato dal direttore artistico Giovanni Campus, Claudio Morici con una produzione Teatro Metastasio 2024 dal titolo “La malattia dell’ostrica”. Un freschissimo lavoro frutto di studi sulle biografie degli autori che lo ha portato a pensare che “Sono tutti matti!!” Il titolo è emblematico ma racchiude il senso del suo show. Tutti crediamo che la perla racchiusa nell’ostrica sia il suo tesoro. La serata dedicata a Tenco, andata in scena al Migaleddu, è stata anticipata dalla presentazione del libro di Elisa Giobbi “La morte mi fa ridere, la vita no”, un viaggio tra le gesta artistiche e umane di 14 artisti, "maledetti" o "dimenticati", come li definisce l'autrice, accomunati dal divario tra grande talento e poca fortuna.

Testimonianze e interviste e in una veste narrativa che rende merito ai grandi artisti sfuggenti, ingiustamente snobbati, ignorati o cristallizzati nella loro condizione di eterni outsider.Tra loro Luigi Tenco a cui è dedicato il concerto di Ginevra di Marco "Quello che conta", spettacolo nel quale l’artista fa sue le canzoni di Tenco, vestendole con un nuovo abito musicale: un delicato equilibrio che non tradisce lo spirito originale ma le rinnova, permettendo sempre alla loro essenza più profonda di affiorare. Con lei sul palco Francesco Magnelli e Andreino Salvadori che di questo lavoro hanno curato gli arrangiamenti.

Un viaggio attraverso i capolavori di uno dei maestri della musica italiana, intrapreso da una delle voci più emozionanti e intense del nostro Paese. Il progetto discografico di Ginevra di Marco, in forma di concerto, aveva già preso vita nel 2018 e ora si concretizza in un nuovo album, interpretato magistralmente con una grazia musicale e un’intensità viscerale. Dopo l’appuntamento del 28 novembre al museo Paleobotanico con la presentazione del libro “Grazia Deledda e il cibo. Da Omero ai giorni nostri” di Giovanni Fancello e Sara Chessa, il Festival chiude il 29 novembre a Nulvi. Denise Gueye e Marco Carta presentano il loro spettacolo dedicato a Federico García Lorca – Canciones Populares Españolas.L’ingresso è libero ma su prenotazione. 

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