Depositaria di una forza creatrice capace di vincere la morte, Maria Lai (Ulassai, 1919 - Cardedu, 2013) a quattro anni dalla sua scomparsa è fonte generosa di vitalità e arte, di storie e saggezza.

Grazie al lavoro instancabile delle nipoti Maria Sofia Pisu ed Eva Borzoni e al lavoro di studio, ricerca e valorizzazione promosso dai Musei civici di Cagliari, l'artista torna a parlare attraverso due opere inedite, intrise della sua poetica.

Intitolate "Capretta" (1950) e "Come Daphne" (1999), saranno in esposizione alla Galleria comunale d'arte dei Giardini pubblici di Cagliari da oggi e per almeno dieci giorni.

"Come Daphne" potrebbe addirittura essere ceduta in comodato d'uso al Comune.

"Capretta" (1950)
"Capretta" (1950)
"Capretta" (1950)

Non sono le uniche novità comunicate in occasione della conferenza stampa di presentazione dei lavori inediti.

Maria Sofia Pisu, erede spirituale e nipote dell'artista (è figlia della sorella Giuliana), ha anche annunciato in maniera ufficiale la nascita di un archivio dedicato alla zia, con sede legale al Museo diocesano di Lanusei e cuore a Cardedu, nella casa di Maria.

Per l'occasione sono state anche anticipate alcune tappe significative per la valorizzazione dell'opera di un'artista poliedrica mai dimenticata e sempre più ricercata e amata. Quest'anno la Biennale di Venezia le dedicherà un padiglione.

I capolavori di Maria Lai andranno poi a Roma e New York.

Un prezioso volume della casa editrice Illisso, in uscita a dicembre, racconterà 600 lavori di colei che ha saputo tradurre, tanto da renderlo universale, il linguaggio della sua terra d'origine e la forza primordiale che lo muove.

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